COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
“Olea sacra” e porta ceri risalgono al XVI secolo (puntata 18)
Altri due pezzi pregiati appartenenti alla vecchia pieve si trovano all’interno del Duomo. Si tratta di un porta ceri e di un “altarolo” – così lo definiscono Sergio Tavano e Giuseppe Bergamini in “Cormons,15 secoli d’arte” - che si trova infisso nella colonna di sinistra dell’arco, all’interno del presbiterio. Appare più come un tabernacolo di pietra anche se era destinato a contenere gli olii sacri.
Il porta ceri, invece, è collocato accanto al fonte battesimale. E’ realizzato in pietra grigia scolpita con tre delfini. L’opera è stata datata nella seconda metà del XVI secolo. In effetti, si tratta probabilmente di una fontana incompiuta: se si osserva attentamente si notano dei fori ciechi in corrispondenza della bocca dei tre delfini. E’ sormontato da un cero pasquale realizzato in tempi recenti: porta la data del 1957 ed è stato commissionato dall’allora parroco mons. Giuseppe Trevisan. E’ decorato da simboli cristologici e presenta due dipinti realizzati dal pittore cormonese Gigi Castellani: l’effigie di Sant’Adalberto e lo stemma comunale.
Di maggiore spessore artistico è l’”altarolo”. Tavano e Bergamini lo attribuiscono a Carlo da Corona, uno scultore lombardo ma abitante a Udine, e risale alla prima metà del secolo XVI. E’ realizzato in pietra bianca, con una robusta cornice adornata da putti; al centro vi è la scritta “olea sacra”, perché all’interno venivano erano contenuti gli oli sacri utilizzati per i sacramenti quali il battesimo, la cresima e l’estrema unzione.
La cornice è sormontata da una conchiglia che all’interno contiene la raffigurazione della Pietà con il Cristo, la Madonna e san Giovanni. “Pietà” simili a quelle del Duomo le troviamo in alcune chiese della Carnia come quelle delle Madonne del Sasso a Invillino, di San Floriano a Illegio e di Lavariano sempre realizzate da Carlo de Carona. Il motivo della conchiglia e i putti li troviamo poi nella parrocchiale di San Lorenzo a Fiumicello.
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