COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
La cripta sepolcrale della Confraternita del SS. Sacramento (10)
Come scritto la scorsa settimana nei sotterranei del Duomo, oltre a quella della navata centrale, si trovano altre due cripte sepolcrali: quella degli aderenti alla Confraternita del Santissimo Sacramento e quella dei sacerdoti. La prima si trova quasi all’altezza della balaustra. Vi si accede dalla pietra sepolcrale che si trova poco sotto la balaustra, ma è collegata attraverso tre scalini anche con il sotterraneo centrale. Sulla lapide sepolcrale c’è la dicitura in latino che indica che nella cripta avevano diritto ad essere sepolti gli appartenenti alla Confraternita del Santissimo Sacramento e porta la data del 1772, e ciò significa che le sepolture nel nuovo Duomo iniziarono prima della sua apertura per le funzioni religiose che avvenne cinque anni più tardi, nel 1777.
Questa cripta ha forma semicircolare e contiene 24 loculi, 12 da una parte e altrettanti dall’altra. Secondo i registri parrocchiali le sepolture dal 1772 al 1884, anno di chiusura, sono state 92. Anche se in molti di questi loculi ci sono anche due bare, vuole dire che più di metà dei corpi sono stati traslati e deposti in ossari.
La conservazione di questi loculi è assai carente: durante la visita compiuta nel 1993, i loculi erano aperti, le bare sfondate con le ossa in vista. E’ molto probabile che durante il breve periodo del Regno Italico, i francesi di Napoleone siano entrati nei sotterranei alla ricerca di beni preziosi che potevano essere conservati nelle bare. E ciò spiega che anche le bare delle celle del sotterraneo centrale sono tutte aperte. Sono note le razzie dei francesi di Napoleone nelle chiese: a Rosa Mistica rubarono tutti gli ori che ornavano la statua della Madonna e che erano stati donati dai fedeli spesso per qualche grazia ricevuta.
L’ultima cripta funeraria si trova all’altezza del presbiterio ed è indicata dalla lapide sepolcrale sui cui è stato scolpito un teschio con sopra il cappello tradizionale dei preti. Porta la data del 1774. Secondo il registro di morti in 20 anni fu inumato solo un sacerdote: è noto, infatti, che molti sacerdoti preferivano essere sepolti nel sotterraneo centrale nelle celle di famiglia o di qualche nobile.
Come ricordato le sepolture all’interno delle chiese cessarono nel 1784 per volere dell’imperatore Giuseppe II, di cui racconteremo nella prossima puntata
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