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Venerdì 22/11 alle ore 19:00 presso la piazza del Comune di Nova Gorica in Slovenia si terrà la Veglia con i giovani di Gorizia e Nova Gorica --- Domenica 24/11 Festa del Ringraziamento a Cormons: ore 10:00 S. Messa in Duomo e a seguire benedizione dei mezzi agricoli in Piazza XXIV Maggio ---

Cormòns - Duomo di Sant' Adalberto

Il Duomo, dedicato a Sant'Adalberto, è la principale chiesa di Cormòns, imponenete per la sua maestosità, per la sua posizione e per il suo campanile che, in tutta la Diocesi di Gorizia, è per altezza secondo solo a quello di Aquileia.

La prima notizia di una chiesa dedicata a Sant'Adalberto si ha nel 1289, in un contratto stipulato nella "villa di Cormons davanti alla chiesa di Sant'Adalberto"; nel 1365 inceve si cita un "sedime posto in centa di Sant'Adalberto"

La costruzione dell'edificio attuale ha inizio nel 1756, abbattendo in parte la vecchia centa ed inglobando nella costruzione la vecchia chiesa che nel frattempo rimase integra per assicurare la continuità delle funzioni religiose. I lavori terminarono nel 1762 ma la costruzione chiese ancora parecchi anni e si coclusero nel 1822 quando ci fu la consacrazione da parte dell'arcivescovo Giuseppe Walland.

La facciata e divisa da quattro lesene poste su alti basamenti. Sui semicapitelli ionici si appoggia una leggera cornice, al di sopra della quale si innalza un timpano con occhio esagonale centrale. La facciata venne completata nel 1896, per celebrare i novecento anni del martirio di Sant' Adalberto, collocandovi il rosone in ferro battuto e dorato, opera del cormonese Maghet, e le tre statue: della Madonna, al centro, di Sant' Adalberto patrono della parrocchia, a sinistra, e di San Filippo Neri patrono del comune di Cormons, a destra. Sono in marmo di Carrara e furono eseguite dallo scultore Girolamo Fiaschi.

L'interno, tipicamente settecentesco, è a navata unica con sei nicchie per gli altari.

piantina del Duomo di Cormons

Sul presbiterio rialzato spicca per la sua maestosità e bianchezza dei marmi l'altare maggiore A: di fattura tardo barocca, e dominato da un alto ciborio fitto di colonnine reggenti un cupolino a cipolla decorato da rilievi plastici rappresentanti la Vergine Assunta con glorie di putti. Le statue dei Santi Adalberto, a sinistra, e Giacorno, a destra, completano la monumentalita dell'insieme.

Gli altari laterali sono tutti marmorei e di esecuzione ottocentesca: alla sinistra l'altare del Sacro Cuore del 1891 F con una pala moderna realizzata dal cormonese Castellani; l'altare di San Giuseppe D, il più interessante, è opera dello scultore Novelli di Gradisca e presenta un finissimo lavoro di marmi intarsiati, la cui mensa tabernacolo, di fattura barocca del prima metà del Settecento, furono recuperati da una chiesa più antica (probabilmente dal vecchio duomo). L'interessante pala, raffigurante Natività risale probabilmente alla prima meta del Settecento. L'eclettismo imperante nell'opera porta a pensare al pittore Franz Lichtenreit, non escludendo però l'Amatorius o il Fischer. Al lati sono poste due statue di epoca precedente quella di esecuzione dell'intero insieme.

L'altare, impropriamente detto della Trinità B, è eseguito in stile impero con marmi bianchi e verdi e risale al 1811. Non è difficile riconoscere la mano di Giuseppe Tominz nella pregevole pala raffigurante i Santi Ermacora e Fortunato.

Alla destra si trova l'altare di San Filippo Neri C, eseguito dall'altarista Angelo de Cecho nel 1803. La pala raffigura San Filippo Neri in gloria con in primo piano San Valentino e Sant'Antonio Abate. Rivela la stessa mano dell'autore di quello del Trinità e può essere attribuita anch'essa a Giuseppe Tominz.

L'altare della Madonna della Cintura E, eseguito nel 1886, presenta marmi di Carrara, specchi di giallo Verona e verde cipollino Inglese. Le quattro colonne sono in rosso Verzegnis. Aveva una pala dedicata alla Madonna, ora sostituita da una statua lignea. Le statue laterali in lapidario di Carrara sono della stessa epoca e provenienza di quelle dell'altare di San Giuseppe. L'altare dell'lmmacolata G, eseguito nel 1890 per la munificenza dell'allora podesta Osvaldo Nadale, ha una pala raffigurante l'Immacolata, copia dell'omonima opera del Murillo.

Le decorazioni murali furono terminate nel 1893 e sono opera di Giuseppe Comuzzi di Udine, mentre le pitture del soffitto della navata e del presbiterio sono di Leandro Rigo. Le prime rappresentano ii martirio di Sant' Adalberto e la gloria della Madonna; le altre, i quattro Evangelisti.
Pregevoli sono i banchi intagliati cd i confessionali.

Duomo di Cormòns - Sant'Adalberto anni '30Olea Sacra L: Altarolo in pietra bianca assegnabile allo scultore lombardo Carlo da Carona. Si compone di una cornice adorna di putti alati entro cui è inserita una custodia per oli sacri sormontata da una conchiglia raffigurante la Pietà con Cristo, la Madonna e San Giovanni. La realizzazione di questo altarolo è collocabile fra il 1530 ed il 1540, e proviene dalla precedente chiesa parrocchiale.

Il fonte battesimale H. in pietra grigia locale, ha una struttura complessa: squame e foglie di acanto lievemente rilevate nella vasca e tre testine di putti nel rigonfiamento del fusto scanalato. La base è a forma triangolare con lati rientranti e angoli mozzi, simile a quella dell'acquasantiera collocata di fronte. Ciò può far pensare allo stesso autore. Collocabile alla fine del XVI secolo, proviene dalla precedente Chiesa parrocchiale.

Portacero I. Imponente come struttura e finemente lavorato, è assegnabile alla prima metà del XVI secolo. Tre serpenti dai musi dentati e poggianti a terra a mò di treppiedi attorcigliano in larghe spire il loro corpo squamoso. Assieme all'altarolo è una delle opere piu anriche della Chiesa.

Vista interna del Duomo sant'Adalberto di Cormòns realizzata con un drone da Massimo Coloso che ringraziamo per la gentile concessione.

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