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Fino a mercoledì 8 gennaio 2025 la Caritas parrocchiale di Cormons, l'emporio della Solidarietà e la raccolta vestiario e materiale vario resteranno chiusi e sospesi --- Domenica 22/12 alla ore 18:30 presso il Santuario di Rosa Mistica la Santa Messa sarà accompagnata dai coristi del corso di Canto Gregoriano dell'Università della Terza Età di Cormons diretta dal Maestro Sergio Spessot --- Domenica 29/12 alle ore 12:00 presso l'icona della Sacra Famiglia di Borgo Savaian ci sarà un momento di preghiera ---

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I banchi del Duomo “prenotati” dalle famigli agiate (28)

Gran parte della navata del Duomo è occupata da quaranta banchi disposti sue due file, divise dal corridoio centrale (crociata), utilizzati dai fedeli per seguire le celebrazioni liturgiche. Realizzati in noce, finemente intarsiati sui lati, risalgono alla fine del Settecento o al più tardi ai primi dell’Ottocento.

Secondo una pianta, appartenente all’archivio comunale, i banchi erano “prenotati”, dietro un compenso dai nobili e dalle famiglie agiate cormonesi. Questo privilegio era presente anche nella vecchia pieve e, confrontando le disposizioni dei banchi, nel nuovo duomo poche erano le novità: quasi tutte le famiglie avevano confermato la loro prenotazione precedente. I primi banchi del lato destro (cornu epistulae) venivano occupati dalle famiglie dei baroni e conti Del Mestri; a sinistra (cornu evangeli) il primo banco era riservato ai conti Nehaus. Le diverse famiglie dei nobili Locatelli occupavano diversi banchi, c’erano poi i baroni Taccò e il conte de Colombicchio. Anche famiglie non nobili, ma facoltose e di un certo rango prenotavano i banchi come i Cipriani, i Novajolli, i consorti Panzera e gli Zoppolatti. A quel tempo avere un proprio banco nella chiesa era uno status sociale a cui pochi rinunciavano. Nell’Ottocento anche i Cumano ottennero il privilegio di sedersi in un banco.

Ancor oggi su alcuni banchi sono incisi nel legno oppure in targhette di ottone i nomi delle famiglie che avevano il diritto al posto. E il popolo? O era confinato in fondo alla chiesa oppure occupava i posti lasciati liberi.

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