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Il primo parroco noto fu don Domenica nel 1324 (50)

Nell’avviarci verso la conclusione della storia del Duomo di Sant’Adalberto non si può tralasciare i sacerdoti che svolsero il loro ministeriale a Cormons. In questa puntata ci soffermeremo sui parroci o pievani, mentre nella prossima puntata spazio sarà dato ai vicari o cappellani.

Più volte abbiamo citato che a Cormons la cura d’anime risale intorno al 450 quando si ritiene presente una curazia. Ma il primo nome di parroco a Cormons che si conosce è quello di don Domenico e risale al 1324 e lo cita Costantino Cumano nel suo libro “Vecchi ricordi cormonesi”. Cumano riporta tutta una serie di pievani di Cormons fino a don Antonio Marocco nominato nel 1851, che va ricordato per aver contributo a fare arrivare nel 1866 a Cormons le Suore della Provvidenza.  Fra i pievani vanno ricordati Luca Del Mestri che realizzò la chiesa della B.V. del Soccorso (1636), Giuseppe Antonio Del Mestri e Luca Sertorio Del Mestri, che furono vescovi di Trieste nella prima metà del Settecento. E per rimanere in tema di vescovo va citato il cormonese Giovanni Battista Flapp, che fu vescovo di Parenzo dal 1884 al 1912.Per problemi di spazio non è possibile elencare tutti i vecchi parroci e chi volesse approfondire l’argomento può riandare al saggio del Cumano.

Nel ricordare la storia dei pievani non va dimenticato che fino al 12733 non risiedevano a Cormons. Nominati dall’imperatore – spesso erano nobili - erano poi confermati dal Patriarca di Aquileia. Raramente venivano a Cormons per celebrare in occasione delle solennità e per ricevere quanto spettava loro. Ma ci furono pievani che mai misero piede a Cormons affidando la cura delle anime ai vicari.

Il primo parroco che risiedette a Cormons fu il barone Francesco Saverio de’ Terzi nel 1733 e durante il suo mandato fu costruito il Duomo, mentre nel 1822 l’anno della sua consacrazione parroco era don Carlo de Colombicchio, un ex domenicano.

Per brevità elenchiamo i parrochi che hanno guidato la comunista cristiana di Cormons dal 1900 in poi. Nell’anno che aprì il Novecento parroco da due anni era don Carlo Zurman, che morì proprio in quell’anno. Gli succedette don Giuseppe Peteani, che fu uno dei pochi sacerdoti della diocesi che non fu internato dalle autorità italiane durante la prima guerra mondiale e al quale l’ordinario militare gli conferì il mandato di supervisore delle parrocchie circostanti. Morì nel 1926 e il suo posto fu preso da don Francesco Ballaben, primo arciprete. Alla sua morte avvenuta nel 1944, gli subentrò mons, Angelo Magrini, che diede le dimissioni nel 1954 e l’anno successivo fu nominato arciprete Giuseppe Trevisan. Quest’ultimo esercitò il suo mandato pastorale fino al 1993 quando si dimise. Gli subentrò mons, Paolo Bonetti che rimase parroco fino al 2004 quando venne sostituito da mons, Sergio Ambrosi. Il suo mandato durò sei anni, fino al 2010 quando il vescovo Dino nominò parroco mons Paolo Nutarelli, che guidò la parrocchia fino a un anno fa sostituito dall’attuale parroco mons Stefano Goina.   

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