COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Nel 1756 iniziarono i lavori del nuovo Duomo (4)
Se l’arcidiacono Del Mestri nel 1730 diede l’assenso per costruire la nuova chiesa parrocchiale. si dovettero attendere 28 anni per veder l’inizio dei lavori. Non tragga in inganno la lapide che si trova a sinistra della facciata del Duomo che porta la data del 1736: è sbagliata almeno se non s’intenda i lavori che furono fatti al campanile che cambiò la cuspide sostituendo quella a punta con la cupola attuale. Don Francesco Saverio barone de Terzi, pievano dal 1733 e primo parroco a risiedere stabilmente a Cormons, riporta nelle sue memorie, dopo una nota di incasso dell’anno 1743, una serie di spese straordinarie. Fra queste “la costruzione della cupola del campanile della veneranda parrocchiale” per un totale di 670 fiorini allemani. Non è dato sapere se la spesa si riferisce al 1743 o ad anni precedenti quali il 1736. Non è escluso che la ristrutturazione della torre campanaria fu propedeutica all’ampliamento del Duomo, ma dai documenti trovati e da alcune pubblicazioni è certo che i lavori della nuova chiesa non iniziarono prima del 1756.
Tra le prime iniziative prese dalla comunità, fu quella di affidare il progetto ai capimastri veneti Saverio e Michele Bon, venne coinvolto anche un terzo capomastro, Giambattista Pancera da Lugano. Il ricorso a tecnici foresti aveva creato non pochi malumori e proteste tanto che l’Arte privilegiata dei muratori di Gorizia aveva reclamato un’indennità dai cormonesi proprio perché erano ricorsi a capimastri provenienti da fuori della Contea. La contesa si risolse in modo bonario il 28 marzo 1750 con il pagamento di 50 fiorini a favore dell’Arte privilegiata come si legge in un documento conservato nell’archivio municipale e riportato da Costantino Cumano in “Vecchi ricordi cormonesi.
Importante e decisiva per affermare che i lavori di costruzione del nuovo Duomo iniziarono non prima del 1756 è la delibera comunale del 17 gennaio 1756, riportata da pre’ Tite Falzari in “Chiese di Cormons”, con cui fu scelta una delle due piante predisposte dai capimastri Bon com’era stato loro richiesto dalla comunità. Tra l’altro, nella prima visita pastorale che l’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Attems compie il 9 aprile 1753 a Cormons viene descritta la vecchia chiesa. Nella relazione ufficiale si legge che la comunità intende erigere una nuova chiesa: “Ecclesia porro antiqua, desiderat tamen comunitates aliam erigere”. Nella seconda visita che l’Attems compie a Cormons il 17 maggio 1759 si annota che sono state costruite le nuove fondamenta e il nuovo Duomo comincia già a crescere tanto che c’è la speranza che venga completato in quattro anni per poi essere consacrato.
Che si lavorasse nella costruzione del nuovo duomo lo si trova anche nel libro dei battesimi che il 4 ottobre 1758 riporta come padrino di un battesimo “Giovanni Battista Pancera di Lugano capomastro della nuova facitura della fabbrica della veneranda chiesa di Sant’Adalberto”..
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