Rompiscena: uno sguardo al passato e uno al futuro

Dopo quattro rappresentazioni, è tempo per i Rompiscena di gettare uno sguardo al percorso fatto in quest’anno. Il gruppo teatrale dei ragazzi del Centro Pastorale “Mons. Trevisan” di Cormòns ha realizzato quest’anno la commedia “Fools”, dopo i precedenti di “Grease” (2009) e “Hairspray-Grasso è bello” (2010). Un percorso lungo diversi mesi, finito a inizio giugno ma cominciato a novembre dello scorso anno.

L’inizio delle prove, i nuovi arrivati e i “vecchi” andati, l’assegnazione delle parti sono sempre dei momenti speciali, soprattutto per il regista. Perché è quel periodo in cui chi organizza ha un’idea su come deve essere lo spettacolo: i personaggi, le scenografie, il ritmo. Ha già letto le battute e sa già i punti che faranno i ridere o i passaggi che i ragazzi non capiranno. Per i ragazzi, gli attori, è invece tutto nuovo: non sanno chi sono i personaggi, dove si trovano, e devono iniziare a costruire dentro e attorno a loro lo spettacolo .Assegnati i ruoli si inizia a provare (poco), a studiare le battute (ancora meno) e a costruire, battuta dopo battuta, quell’insieme preciso di gesti e parole che sarà la commedia.

Di pari passo procedono i lavori per i costumi (un grande grazie a Chiara Panzera!) e per le scenografie. Paiono problemi secondari, e in tal modo vengono trattati, ma proprio per questo sono gli ostacoli più difficili da superare mentre si avvicina la data della Prima, il 2 aprile al Teatro Comunale di Cormòns.

La rappresentazione è un successo, i cormonesi dimostrano come sempre di apprezzare il lavoro svolto dai ragazzi. Dai commenti del pubblico, esperto o profano, piace l’idea della commedia al posto del musical, soprattutto nella resa di questo copione di Neil Simon, molto divertente ma con un importante significato di fondo. L’idea è che l’ignoranza è solo “una rinuncia al proprio essere, una paura, un senso di colpa causato da un tirannico potere” (spiegazione di Leon Tolchinsky, interpretato da Francesco Marcon).

Si procede poi con le repliche a Mossa (16/04), a Monfalcone (21/05) e a Romans d’Isonzo (1/06). L’accoglienza del pubblico non è sempre “da pienone”, ma gli applausi e le risate rivelano la soddisfazione per un lavoro ben fatto. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e il sostegno dell’Unità Pastorale di Cormòns, nella figura di Mons. Paolo Nutarelli, e dei ragazzi che da anni ormai svolgono da volontari il ruolo di “staff”: regista, costumisti, scenografi, vocal coach, musicisti e tecnici.

Ed arrivati a questo punto è d’obbligo porgere i complimenti ai ragazzi, dal ruolo maggiore al minore. Sarebbe da ipocriti paragonare costanza e impegno di questi attori con chi pratica teatro da tanti anni, o la fa da un punto di vista professionale. Ma, proprio per questo, va ricordato il fulcro dell’iniziativa, il perché i Rompiscena sono nati e perché continueranno a vivere: i ragazzi. Per avvicinarli al mondo (smisurato) del teatro, permettergli di costruire qualcosa di concreto insieme agli altri, confrontarsi con se stessi e gli altri per dare il massimo. Le cose “buone” che possono accadere in un’iniziativa del genere sono talmente tante (magari piccole e semplici), che non si può farne un elenco completo. Ma sono cose “buone” che, mi piace pensare, contribuiscano ad aiutare i ragazzi a diventare uomini di pace.

Si attendono perciò prossime repliche, forse a settembre, e sicuramente l’inizio di un nuovo progetto, di un altro spettacolo, per ricominciare tutto di nuovo. Perché abbiamo capito che il bello è il procedere insieme, comunque vada lo spettacolo. Che deve, ovviamente, andare avanti.