Ci vediamo al RIC

Ci vediamo al Ric: era una delle frasi più gettonate tra i ragazzi di un tempo. Il "Ric" era il ricreatorio di via Pozzetto, quello che sulla facciata gialla portava ancora la scritta "Centro di giovinezza mons. Margotti". E al "Ric" ci si trovava ogni pomeriggio, d'estate e d'inverno. E non solo per la partita di calcio sul campo spelacchiato e pieno di buche, ma anche come semplice luogo di ritrovo.

In quegli anni che vanno dal Cinquanta al Settanta non c'erano a Cormòns altri diversivi, altri luoghi di socialità giovanile: il ricreatorio era il punto di riferimento per gran parte dei ragazzi, non solo quelli che erano scout o facevano parte dell'Azione cattolica.

Allora l'oratorio era diverso da quello attuale: c'era la palazzina gialla sede delle associazioni  - i sacerdoti abitavano nella canonica di via Patriarchi - c'era il campo di calcio e c'era il cinema, chiuso nell'estate del 1968. E in quell'edificio c'era la bottega di Francesco, il calzolaio, che faceva anche il custode del ricreatorio e la sera strappava i biglietti al cinema. Francesco  era poi depositario del pallone, che fino alle 14 non c'era verso di farcelo consegnare.

A metà degli anni Sessanta  arrivò anche il campo di basket, realizzato  sotto i muri di ciò che restava la caserma vecchia. Su quel campo in asfalto rinacque l'Alba, erede di quella società sorta nei primi anni del dopoguerra per volontà di don Rino.

E vicino a quei canestri  sorse poi il campo di pallavolo dando così una risposta alle crescenti esigenze dei giovani non ancora alle prese con computer, playstation, lezioni di danza, di pianoforte, di nuoto e di quant'altro oggi sono occupati i ragazzi. E poi "c'era sempre un prete per chiacchierare", per dirla con Adriano Celentano.

Poi arrivarono le ruspe: il cinema nel 1974 venne abbattuto per far posto al nuovo ricreatorio, inaugurato alla fine del 1977. Arrivarono ad abitare anche i sacerdoti e la palazzina gialla cambiò colore, scomparve anche la scritta "Centro di giovinezza". Cambiarono anche i tempi e i giovani che, alle prese con altre distrazioni, dimenticarono la strada di via Pozzetto. Oggi il "Ric" si chiama Centro pastorale "Mons. Giuseppe Trevisan" ed è diventato più bello con i campi di gioco rifatti e senza buche. E allora, chissà che se, come un tempo,  sentiremo dire "ci vediamo al Ric".

Franco Femia