Intervista a Paride Solomita, Grest

Accanto alla proposta “Aiutaci a Fare Centro”, abbiamo intervistato tre ragazzi che già “fanno centro” con il loro servizio alla comunità, proponendo loro le stesse domande. Di seguito viene riportata la VERSIONE INTEGRALE  dell'intervista a Paride Solomita, membro del gruppo Animatori del Grest.

Intervistatore: Qual è l'associazione/gruppo di cui fai parte a Cormòns? 

Paride: Io faccio parte del Gruppo degli Animatori che preparano il Grest, ossia il centro estivo a Cormòns.

I: Quali sono le iniziative e i servizi che proponete?

P: La nostra principale iniziativa è, appunto, il centro estivo nella seconda metà di agosto, giunto la scorsa estate alla sua quinta edizione con l’adesione di più di 200 bambini e 30 animatori. Durante l’anno, oltre al percorso formativo e in preparazione al Grest, solitamente proponiamo altre iniziative quali la festa in periodo d’Avvento (S. Nicolò) e per Carnevale (Martedì Grasso). Diamo poi sempre volentieri una mano a chi ci chiede aiuto per realizzare eventi e feste per bambini. Un esempio sono stati i Convegni RagazziCaritas degli ultimi due anni, di cui abbiamo realizzato l’animazione.

I: Perchè fai l'educatore/animatore?

P: All’inizio, devo ammetterlo, per curiosità, per provare qualcosa di nuovo. In un secondo momento, però, mi è nata questa piccola passione per l’animazione, sia perché mi diverto assieme ai miei amici, sia perché anche i bambini, nonostante le arrabbiature, ti regalano qualche gioia con i loro piccoli gesti.

I: Una ragione per convincere qualcuno a fare l'educatore/animatore.

P: Una delle tante: ti fa vedere a volte i bambini con occhi diversi, non solo per la loro “vivacità”. E poi perché un occasione in cui, pur “lavorando” con serietà, si trovano comunque i modi e i tempi per divertirsi.

I: Una ragione per convincere qualcuno a NON fare l'educatore/animatore.

P: Non trovo nessun motivo valido, in quanto la questione è molto soggettiva. Secondo me, le ragioni per cui molti non provano quest’esperienza sono appunto la mancanza di voglia, di tempo, il non voler mettersi in gioco. Perché poi, se solamente si prova, si capisce che è una cosa divertente, che davvero ti piace. E poi non è obbligatorio, si può sempre tornare indietro o smettere. Porto la mia esperienza: il nostro gruppo di animatori è decisamente eterogeneo, con diverse età e modi di pensare. Eppure viviamo tutti bene l’esperienza dell’animazione, ci divertiamo e non troviamo motivi oggettivi per smettere. Se poi uno deve proprio andare in vacanza ad agosto…

I: Cosa rappresenta e cosa è rappresentato nella tua vita il Centro Pastorale?

P: Il Centro Pastorale rappresenta, ora come ora, un luogo in cui la gente si incontra. Io vengo qui con lo scopo di passare il tempo divertendomi, incontrando amici e, allo stesso tempo, sapendo di fare qualcosa di bello e di concreto nella vita, qualcosa di cui sentirsi fieri. E’ vero che un gruppo di persone ti fa fare le cose molto più volentieri che non da solo.

I: Puoi dirci un aspetto bello e un aspetto che cambieresti del Centro Pastorale?

P: Rispetto agli anni passati, almeno per me vedo molta gente nel Centro. Questo forse perché ora ci sono anche delle attrezzature che attirano diverse persone. Un aspetto da cambiare: magari chi usufruisce delle strutture dovrebbe rendersi conto che non viene in un posto qualunque, e dovrebbe quindi avere un po’ più di rispetto per il luogo in cui si trova. Io per primo.