La nostra fede è comunitaria

La fede non è un qualcosa di intimistico e virtuale, ma abbisogna di una comunità che celebra, annuncia l’Amore e serve l’umanità. Per poter essere comunità bisogna, quindi, vivere concretamente momenti di comunione come i Sacramenti dell’iniziazione cristiana che rappresentano dei traguardi nel cammino di crescita dei ragazzi. Per questa ragione si sono celebrate le Feste di Prima Comunione nella Collaborazione Pastorale.

Nell’omelia della Festa di Prima Comunione del 27 settembre il parroco, monsignor Paolo Nutarelli, ha riflettuto su questo tempo che stiamo vivendo. Tutti noi viviamo facendo programmi per la vita; poi basta un essere microscopico come un virus per far cambiare tutti i nostri programmi. La comunità cristiana cormonese ha fissato la Festa di Prima Comunione a maggio e poi l’emergenza sanitaria ha fatto saltare tutti i calendari pastorali della parrocchia. Questa esperienza dolorosa, che ci ha fatto rimanere rinchiusi nelle nostre case, non facendoci più vivere la dimensione comunitaria, di fatto, ci ha fatto riscoprire la comunità. Ha fatto riscoprire che nella comunità di Cormòns ci sono più agenzie educative: la famiglia, la scuola, lo sport, lo scoutismo, l’Azione Cattolica, i catechisti. Queste agenzie debbono sempre più comunicare tra di loro per il bene dei ragazzi e dei giovani.
L’epidemia ci ha fatto riscoprire, anche, la bellezza dell’essenzialità e non dare per scontato ciò che si ha. Facendo riferimento ai ragazzi comunicandi donpi ha ricordato i genitori, i maestri, gli educatori, gli allenatori e i catechisti. Ha aggiunto che non è scontato che ci siano e siano sempre a disposizione: quindi l’invito a ricordare di ringraziarli per ciò che fanno.
L’Eucarestia domenicale per un cristiano è un qualcosa di essenziale, che il Coronavirus ci aveva tolto la possibilità di vivere, se non in streaming. Il Parroco, ha concluso la sua omelia, sottolineando che per un cristiano l’Eucarestia domenicale è essenziale, perché grazie all’Eucarestia, nutrendosi di Gesù, riesce a ricaricarsi per poter continuare a testimoniare l’Amore di Dio nella quotidianità di ogni giorno.