COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Da mercoledì 19 giugno a domenica 23 giugno 43 giovani di seconda e terza superiore dell'Unità Pastorale di Cormòns, delle Parrocchie di Grado e Sagrado hanno partecipato ad un campo scuola ad Assisi organizzato dall'associazione RicCormòns. I giovani hanno visto i luoghi in cui ha vissuto Francesco e hanno incontrato dei testimoni che affascinati dalla sua vita hanno deciso di imitarlo. La Verna, il Santuario di San Damiano, le Basiliche di San Francesco e Santa Chiara e la Porziuncola sono stati le mete di questi giovani pellegrini sulle orme di San Francesco. C'è stato tempo anche per svagarsi con una meritata escursione alle cascate delle Marmore.
Un'immagine che li ha seguiti in questo viaggio è stato il Crocefisso di San Damiano, che ha chiesto al giovane Francesco “Va e ripara la mia casa”. Un crocefisso con gli occhi aperti, perché è vivo e risorto. Un dono per tutti noi, nonostante i nostri rifiuti lui ama e non torna indietro. Il cartello che Pilato ha messo sopra la croce INRI può essere letto come “Io non ritorno indietro”. Cinque parole possono sintetizzare il campo. La prima è interiorità: preghiera, ricerca, incontro con se stessi e con Dio. Per vivere questa dimensione l'invito ai giovani è di trovare un adulto di riferimento. La seconda è connessione: mettere in connessione mente e cuore, in altre parole, trovare un equilibrio tra emozione e riflessione. La terza è “sfacciarsi”, anche se il vocabolario italiano non la riconosce come corretta, significa non usare maschere, ma essere se stessi. La quarta è rialzarsi dai fallimenti e dalle sconfitte che sicuramente ognuno sperimenterà. Infine non accontentarsi di una vita mediocre cioè di un'esistenza egoista, ma aspirare alla gioia piena che si trova nel donarsi.
La domanda che è stata chiesta ai giovani di rivolgere al Padre è “chi sei Tu e che cosa sono io?”, le due domande che San Francesco si è posto nel suo cammino vocazionale.
La redazione Web&Voce dell'Unità Pastorale di Cormòns ha voluto intervistare un educatore del campo scuola, Stefano. Prossimamente pubblicheremo anche alcune riflessioni dei giovani pellegrini sulle orme di Francesco.
1) Stefano, quale progetto educativo avete pensato per questo campo?
Il progetto educativo parte dall'idea di servizio che da due anni proponiamo a questi ragazzi. Il servizio inteso non solo come un impegno nella propria comunità, ma come stile di vita: una vita vissuta come servizio al prossimo.
Il campo ad Assisi è una tappa fondamentale per vedere incarnati nei luoghi e nelle persone l'insegnamento e la vita di Francesco.
2) Qual è la verifica del campo?
Per i ragazzi il campo è stata un'esperienza molto intensa vissuta con impegno e fatica, perché la proposta che abbiamo fatto era molto “alta”. Hanno visto molti luoghi e ascoltato molte testimonianze. L'attenzione, l'ascolto e il silenzio non sono azioni semplici per sedicenni e diciassettenni. La risposta che abbiamo avuto da questa proposta impegnativa è stata magnifica. Hanno saputo vivere il campo seriamente e hanno colto la bellezza di ciò che vedevano e ascoltavano. Il campo è riuscito benissimo. Rimane a noi educatori un dubbio: quanto di ciò che hanno scoperto sapranno viverlo durante la loro vita? Per noi educatori l'impegno più grosso e non lasciarli dimenticare ciò che hanno provato durante il campo.
3) Tu sei stata loro educatore anche quando erano più piccoli. Cosa puoi dirci riguardo al loro percorso di crescita?
Questo è un gruppo di ragazzi straordinario, perché hanno una grande disponibilità ed entusiasmo di accogliere le proposte che li venivano offerte, già da quando erano ragazzini. Le attività educative cercavano di farli crescere in uno spirito di amicizia e impegno. Queste proposte educative stanno dando i suoi frutti: alcuni di loro hanno manifestato il desiderio di iniziare un servizio come animatori del GREST e nelle associazioni parrocchiali. Desiderio non comune a tutti i loro coetanei.
In loro ho visto crescere il senso di appartenenza ad una comunità cristiana, la disponibilità ad impegnarsi, la responsabilità e la grande serietà.
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