TE DEUM LAUDEMUS

Pubblichiamo alcuni pensieri tratti dall'omelia del nostro parroco pronunciata venerdì 31 dicembre 2010 nella Celebrazione Eucaristica del Te Deum per il ringraziamento per la conclusione dell'anno civile:

 “Te Deum Laudamus. Ti lodiamo Signore, ti vogliamo dire grazie non tanto per ciò che abbiamo fatto, ma il grazie perché nelle vicende liete e tristi abbiamo sentito la Tua presenza. Mi piacerebbe tanto che questa sia la chiave di lettura del nostro ringraziamento.

Grazie Signore che mi sei vicino attraverso la comunità cristiana di cui io faccio parte. Una comunità il cui centro non sono i preti, ma la fede in Gesù Cristo!

Oggi quindi il nostro grazie deve andare a quelle persone che rendono bella la nostra vita di comunità. Nella nostra comunità ci sono tre chiese (il Duomo di sant'Adalberto, la Chiesa di san Leopoldo e il Santuario di Rosa Mistica). Sembra scontato che ci sia chi lava, pulisce, ordina e abbellisce.... Il nostro grazie va, quindi, alle persone che gratuitamente rendono belle le tre chiese.

Ci sono coloro che rendono viva la nostra comunità annunciando il Vangelo e impegnandosi nell'educazione delle nove generazioni: penso ai catechisti, agli educatori Azione Cattolica, ai capi scout e agli animatori del GREST.

Ci sono coloro che rendono gustosa la comunità: penso alla corale di Sant'Adalberto, che rende le Celebrazioni Eucaristiche solenni, o il coro dei giovani che animano tutte le Sante Messe delle ore 10.00.

Ci sono persone che ci ricordano che in una comunità cristiana si deve vivere la carità penso al Gruppo Missionario, al gruppo Caritas, ai ministri straordinari dell'Eucarestia e a tutti coloro che si impegnano a favore degli altri. Penso alle tante persone che si impegnano nel Centro Pastorale secondo le proprie capacità e competenze.

Dal grazie deve nascere l'esame di coscienza su come io partecipo alla vita della comunità. La comunità ha bisogno delle competenze e capacità di tutti i componenti.

Come comunità cristiana non possono solo guardare all'interno ma è necessario che ci apriamo al mondo. In un momento difficile, come quello attuale, noi possiamo avere le risorse per dare un effettivo contributo al bene comune.

Per l'anno nuovo dovremo riprendere la riflessione sul tema dell'educazione. Dovremo dare spazio al confronto sulla morale sociale della Chiesa per riflettere sull'importanza della politica come servizio al bene comune. Terza priorità sostenere con convinzione chi lavoro nel mondo dei giovani sia nella comunità cristiana che nella società civile.

 Personalmente io devo ringraziare il Signore per essermi stato accanto facendomi incontrare persone che mi hanno aiutato a crescere. Penso a don Sergio Ambrosi per il suo ministero qui in mezzo a noi. Il Signore lo ricompensi per il lavoro fatto e gli doni energia nuova per il nuovo impegno pastorale."