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Mercoledì 4 e giovedì 5 settembre, in San Canzian d'Isonzo, dalle ore 18:00 alle ore 22:00, l'ufficio Catechistico dell'Arcidiocesi di Gorizia organizza due giorni di formazione per catechisti ed educatori dal titolo "Introdurre al mistero di Cristo" ---

Ricordo di "Chichi"

Chichi assieme a Padre Cipriani

Il 22 giugno 2005 Enrico Nadale, Chicchi, ci ha preceduto nella Casa del Padre. Domenica 19 giugno durante la Santa Messa vespertina delle ore 18.30 in Duomo si è ricordato Enrico ringraziando il Signore per il servizio da lui svolto a favore della comunità di Cormòns. Chicchi era un uomo semplice dal carattere particolare: era un uomo introverso, lunatico di pochi complimenti, schietto, da sembrare a volte scontroso con i ministranti e coloro che frequentavano la sacrestia del Duomo di Cormòns.

Queste caratteristiche rappresentavano solo l'apparenza di Chicchi, perché, come dice il detto, l'abito non fa il monaco. In realtà Enrico era sempre disponibile con tutti. Per molti anni ha svolto il servizio di sacrista in Duomo. Era particolarmente orgoglioso del servizio che svolgeva, perché sapeva che il suo ministero era importante per tutta la comunità. Chicchi era orgoglioso, ma allo stesso tempo umile, perché non si poneva mai al centro dell'attenzione e non chiedeva mai in contraccambio premi ed elogi.

Enrico viveva il suo servizio come una vocazione. Chi vive il proprio ministero come una risposta alla chiamata del Creatore qualifica il servizio che svolge, perché non solo svolge un servizio, ma dona se stesso.

Vivere la propria vita come un dono di se stesso è l'insegnamento che Chicchi ci ha offerto in una società malata di individualismo ed egocentrismo. Enrico ci ha insegnato che vivere solo per soddisfare i propri interessi porta soltanto al fallimento della persona. Al contrario il suo servizio silenzioso e umile ci ha insegnato, e ci insegna ancora, che per lo sviluppo integrale della persona bisogna vivere per l'arricchimento dell'intera comunità (ovvero società civile) e non solo di se stessi. Io sono grato a Chicchi, perché mi ha offerto questi insegnamenti che sto tentando di mettere in pratica nella mia vita.

Nel suo servizio era attento ai particolari e minuzioso nel preparare l'occorrente per le diverse funzioni liturgiche. Enrico era contrario ai cambiamenti e adattamenti liturgici, perché non voleva rompere con la tradizione. Per lui ogni cambiamento significava togliere le radici in cui una comunità cristiana trovava la sua identità religiosa, culturale e sociale.

Enrico Nadale era molto amico di mons. Trevisan e lo chiamava con affetto il “nonno”. Ricordava con nostalgia i momenti di intensa gioia ed emozione vissuti con il “monsignore”.

Quando la salute cagionevole lo ha obbligato ha lasciare il servizio di sacrista Chicchi si è sentito estremamente solo, abbandonato, orfano degli amici ed escluso, nonostante le molte persone che quotidianamente lo andavano a trovare nella sua casa in piazzetta Patriarchi. Questo pensiero mi è stato confermato anche dalle parole di don Sergio Ambrosi “Chicchi si è spento sentendosi messo da parte. E' morto rabbioso”.

E' rimasta impressa nella mia memoria un'immagine degli ultimi giorni della sua vita terrena: nella penombra della sua piccola e umile casa, recitando il Santo Rosario con una grande speranza nel cuore, si rivolge alla Vergine dicendole in friulano “Maria non abbandonarmi”.

Caro Chichi, il Signore ti doni di contemplare la luce del Suo volto e nella pace e nel riposo eterno, in cui hai tanto creduto e sperato, ti renda partecipe della Sua gloria senza fine Amen

Un parrocchiano

 


Domenica prossima 19 giugno durante la S.Messa vespertina delle ore 18.30 in Duomo ricorderemo Enrico Nadale, nell’anniversario della sua morte (22 giugno 2005).

È stata una figura particolare della Comunità cormonese per la quale desideriamo elevare al Signore la nostra preghiera e dire il nostro grazie: per tanti anni, infatti, Chichi ha servito la Parrocchia prendendosi cura del Duomo con passione e con grande generosità

 

 

 

 

 

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