Memoria di suor M. Venefrida

Suor M. VENEFRIDA della Madonna (TOPPANO Gemma) nata a Mereto di Tomba (Udine) il 31 maggio 1916  morta a Cormòns (Gorizia) l’1 marzo 2013 

E’ un ritornello che la Chiesa ci ripete fin dal primo giorno di Quaresima, perché ciascuno di noi non lasci trascorrere questo tempo prezioso senza prendere coscienza del grande dono della salvezza che Dio ci offre, accoglierlo e viverlo nella semplicità del nostro oggi. Il momento favorevole, il giorno della salvezza, è giunto anche per suor Venefrida, chiamata ora dal Signore a godere in pienezza la vita eterna.

La nostra sorella era stata una solerte infermiera, dedicandosi a questo servizio con senso di responsabilità e notevole sacrificio. E’ rimasta sul campo dell’attività dalla prima Professione Religiosa, emessa nel 1935, fino al 1985: cinquant’anni di assidua dedizione a favore degli ammalati ricoverati in varie strutture ospedaliere: da Portogruaro a San Giusto di Gorizia, poi ad Albona e Rovigno nell’Istria, quindi all’Ospedale Sanatoriale di Napoli, dove rimase per 38 anni. A tutti i ricoverati andavano le sue cure più delicate e materne, non lasciando mancare loro nulla di quanto potesse servire non solo alla loro salute fisica, ma anche a quella morale e spirituale. Le sorelle che sono vissute con lei la ricordano come una persona di carattere forte e volitivo, fedele alla propria vocazione, suora di profonda pietà, impegnata nel proprio lavoro e benvoluta dagli ammalati, a cui ha dato il meglio di sé. Suor Venefrida mirava in alto, alle cose buone, cercando di compiere la volontà del Signore anche quando questa richiedeva rinunce e sacrifici. Nella preghiera trovava sempre la pace interiore e la forza per proseguire il cammino. Nel 1985 fu trasferita nella Comunità della Scuola Materna di Udine, dove si occupò in molti piccoli servizi per aiutare le sorelle. Ebbe anche l’incarico della portineria, compito a cui si dedicò con particolare diligenza, con gentilezza e semplicità nell’accoglienza di chiunque suonasse alla porta.

Nell’ottobre del 2001, ormai bisognosa di cure e di riposo, suor Venefrida lasciò ogni attività e giunse qui tra noi. Subito si inserì con piena disponibilità nella vita dell’Infermeria, donando il proprio contributo di serenità e di pace tra le sorelle che con lei condividevano lo scorrere delle giornate, perché tra tutte regnasse l’armonia. E si faceva dono superando le sofferenze di una salute che ormai risentiva degli acciacchi dell’età e del logorio di una vita spesa tutta per gli altri. Aveva la possibilità di rimanere maggiormente unita al Signore con la preghiera, che intensificava a mano a mano che le forze venivano meno. Preghiera, offerta, abbandono alla volontà del Signore, unione a Cristo Crocifisso e alla Vergine Maria: questi sono stati per suor Venefrida i sostegni che l’hanno accompagnata fino al momento dell’incontro gioioso con il suo Sposo e Signore.