Memoria della sorella Aliberta

MEMORIA

di Suor M. ALIBERTA

di Gesù Sacramentato

(BIZZOTTO Palmira)

nata a Rosà (Vicenza) il 28 marzo 1926

morta a Cormòns (Gorizia) il 1° gennaio 2015

Religiosa da 68 anni

“Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa,

mentre la notte giungeva a metà del suo corso,

il tuo Verbo onnipotente, o Signore,

è sceso dal cielo, dal trono regale.” (Cf Sap 18, 14-15)

... ed ha chiamato a sé questa nostra cara sorella, ponendo fine alla sua lunga malattia ed alla sofferenza che l’ha accompagnata. Infatti suor Aliberta, colpita diversi anni or sono da una patologia che le aveva tolto la capacità di comunicare e di gestire la propria vita fisica, da circa un decennio era allettata, in una situazione completamente dipendente da coloro che l’assistevano e che si prendevano cura della sua persona. Faceva pena al solo vederla, poiché si capiva che il suo sguardo seguiva quanto le si diceva, ma non poteva rispondere: si doveva solo intuire se e quanto soffriva.

Lungo gli anni della sua vita religiosa suor Aliberta era stata una suora fervorosa, di buono spirito, fedele ai propri doveri, mite e paziente in tutto e con tutti, specialmente con i piccoli delle Scuole Materne e con i bimbi a cui faceva catechismo, attività a cui ha dedicato gran parte del suo apostolato. Nella scuola è sempre stata attenta assistente, disponibile e generosa. Le Comunità che l’hanno avuta come sorella buona e piena di carità sono state diverse: Tesero, Lanzè, Trivignano, Coste di Maser, Spineda di Riese, Segonzano e Zelarino. Ovunque suor Aliberta si è distinta anche per la sua semplice giovialità, per un bell’ottimismo, che infondeva fiducia specialmente nelle situazioni difficili. Veramente, con il suo spirito di fede, sapeva rendere più sereno lo stare insieme e rafforzare la mutua carità nelle comunità. Da Zelarino, ultima tappa della sua attività, per le condizioni di salute che richiedevano attenzione ed assistenza, era stata trasferita nella Comunità di Belvedere di Tezze, ove ha trascorso alcuni anni con la salute in graduale declino, sempre assistita con amorevole cura dalle sorelle di quella casa. Nel giugno del 2002 giunse nella nostra Infermeria, ove è stata assistita e curata con particolare amore. Ormai la sua malattia progrediva sempre più, ma suor Aliberta donava, a chi l’avvicinava, la bontà del suo sorriso, eco di un atteggiamento di pace e di adesione alla volontà di Dio, virtù che erano state sempre alla base della sua vita interiore e della sua donazione al Signore. Spontaneo, di fronte alla salma composta nel sonno della morte, dalle nostre labbra è sgorgato il versetto biblico che la liturgia odierna ci ha fatto ascoltare e che diventa l’augurio di pace e di gioia per l’incontro di suor Aliberta con il suo Sposo e Signore:

“Ti benedica il Signore e ti protegga.

Il Signore faccia brillare il suo volto su di te

e ti conceda pace.” (Numeri 6, 24-26)

la Comunità di Cormòns