GMG 2011: Testimonianze e foto in anteprima

Con immenso piacere pubblichiamo la riflessione a "caldo" inviata da don Nicola che ha accompagnato i ragazzi della diocesi alla GMG a Madrid.

Non vediamo l'ora di sentire le testimonianze in diretta che ci daranno i nostri ragazzi al loro rientro Giovedì 25 Agosto.

Alleghiamo anche alcune foto che testimoniano il punto di vista chi chi era lì insieme a due milioni di persone.

Ancora bruciato dal sole cocente di Cuatro Vientos mentre giro per le strade di Madrid del giorno dopo cerco di fare una riflessione “a caldo” su quella che è stata la celebrazione di questa JMJ. Lo Spirito Santo è sempre capace di sorprendere per il modo in cui guida la comunità cristiana e rende attuale il messaggio del vangelo per ogni generazione.

Mi sembra che mai come in questa Giornata Mondiale della Gioventù Dio continui a scrivere la sua storia di salvezza tra le tensioni e i paradossi. Da una parte i giovani presenti hanno scandito più volte lo slogan “Esta es la joventud del papa”, questa è la gioventù del papa, quasi come una risposta alle critiche dei gruppi laicisti e atei che si sono fatti sentire a Madrid, dall’altra parte rivendicano una grande libertà di coscienza davanti all’insegnamento della Chiesa. Da una parte questa è una gioventù che gode nel ballare l’ultimo tormentone dell’estate che viene proposto dai potenti amplificatori e dall’altra parte è capace di fare subito silenzio quando viene richiesto dal momento di preghiera. E’ una gioventù forse più attenta alla dimensione interiore, che gode nel rimanere in silenzio davanti al Santissimo Sacramento, piuttosto che dedicarsi alla riflessione sui temi della dottrine sociale, ma che allo stesso tempo sostiene in modo convinto il bisogno della testimonianza nei diversi ambiti di vita. Soprattutto nei paesi dove più forte è stato il tentativo di “rendere moderna” la proposta della comunità cristiana (Olanda, Francia, Germania) sono presenti giovani che rivendicano insegnamenti sicuri e liturgie tradizionali, e allo stesso tempo si usano strumenti nuovi di evangelizzazione. E’ stato importante e consolare vedere che si è in tanti: chi si trova ad essere uno dei pochi giovani che frequenta la parrocchia, ha bisogno di essere incoraggiato e di non sentirsi una “mosca bianca”, ma allo stesso tempo ha bisogno dei propri tempi e di fare la propria strada.

Nonostante questi paradossi, o forse proprio grazie a questa varietà e a questi paradossi, ma soprattutto guardando gli occhi dei giovani della GMG si esce rafforzati nella speranza: Dio trova il modo di parlare al cuore di tutti e in tutti i tempi. I cristiani di domani saranno un gruppo piccolo, ma con una più forte coscienza della dimensione mondiale della Chiesa, più convinta nelle proprie posizioni, per certi aspetti più rigidi e per certi aspetti più aperti. I cristiani di domani saranno capaci di fare strada per trovare una risposta alla propria domanda di senso: sarà necessario fare kilometri per trovare un luogo e una comunità in cui nutrirsi nella fede. Sarà una comunità conscia del suo compito di evangelizzare e di testimoniare.

A questi giovani il papa ha parlato in modo semplice e diretto richiamando l’importanza di essere testimoni presso i propri coetanei. Sentendo le risonanze il messaggio è passato efficacemente.