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Mercoledì 4 e giovedì 5 settembre, in San Canzian d'Isonzo, dalle ore 18:00 alle ore 22:00, l?ufficio Catechistico dell'Arcidiocesi di Gorizia organizza due giorni di formazione per catechisti ed educatori dal titolo "Introdurre al mistero di Cristo" ---

GMG 2011: I nostri ragazzi sono tornati...

GMG 2011: Il ritorno da Madrid.Questa sera (25/8/2011) i nosri ragazzi sono tornati dalla GMG di Madrid.

E' stato veramente bello vedere l'arrivo della corriera che riconsegnava alle famiglie i ragazzi della diocesi con i volti sorridenti e felici.

Una volta scesi e salutati i genitori, sono cominciati gli abbracci, i saluti, le strette di mano e qualche lacrima. Segni di un'esperienza vissuta in prima persona che non dimenticheranno mai.

Sembrava che volessero prolungare il più possibile il desiderio di vivere fino in fondo questa avventura.

Alleghiamo alcuni commenti a caldo e le foto dei nostri ragazzi e di don Nicola che, insieme a don Moris, è stato per loro un preciso punto di riferimento.

Restate sintonizzati perchè presto arriveranno le testimonianze in diretta.

 


Alex: Torno dalla GMG con qualcosa di molto forte; è stata un’esperienza molto importante. Fin dal primo giorno mi hanno colpito le difficoltà per raggiungere i posti, per comunicare, per farci capire, per la stanchezza che amplifica gli attriti… proprio grazie a queste prove mi sento rafforzato anche nella fede. Nei vari momenti proposti ho sentito Dio molto vicino, in modo inaspettato. Anche se il programma era intenso la proposta di preghiera non è mai stato pesante. Il gruppo e il contesto aiutavano l’incontro con Dio.

Giacomo B.: Durante la veglia e durante la messa a Cuatros Ventos mi ha colpito il silenzio. Eravamo quasi 2 milioni di persone e stavamo in silenzio: è una forte testimonianza dell’amore verso Dio e della volontà di vivere questo incontro pienamente.

Giulio: Sono partito un po’ scettico e titubante verso proposte di questo tipo perché sembrano troppo dispersivi… mi sento di funzionare meglio in contesti più intimi. Ho cercato comunque di avere una certa apertura mentale. In questo contesto mi sono sentito accolto e ho avuto dei momenti di confronto diretto ed arricchente. In questo contesto ho potuto apprezzare la gioia del gruppo della diocesi, ma anche la profondità. Questo grande evento mi ha dato modo di chiedere qualcosa al Signore e anche di avere un inizio di risposta.

Giulia dF.: Mi colpito molto la messa di domenica 21 quando si parlava di vocazione: ciascuno ha la propria vocazione… questa è la risposta alle domande con cui sono partita. Credo che la mia vocazione sia quella di costruire una famiglia. Sono parole che ho sentito rivolte a me.

Riccardo R: La GMG è stata una “fregatura”. Ciascuno è arrivato con le proprie domande, ma il papa ci ha ricordato alcune cose fondamentali: noi con Cristo siamo inattaccabili, questo è il nostro punto fisso, il nostro punto di riferimento che ci permette di poter vivere a pieno la vita. Il papa ci ha detto: voi avete questa fortuna, ne gioite, e ora dovete ritornare a casa per fare conoscere anche agli amici la pienezza reale della vita. In questo sta la fregatura perché ora abbiamo il mandato di annunciare la gioia che abbiamo vissuto. Se noi siamo con Cristo avremo le nostre difficoltà, ma abbiamo un punto da cui partire per risolvere le nostre magagne, i nostri problemi. Sarebbe bello che i cristiani uscendo di chiesa manifestino la gioia che Cristo può dare. Mi impegno a portare questo annuncio prima di tutto essendo me stesso per far sorgere alcune domande negli altri.

Fabiola: Ho vissuto altre due GMG con Giovanni Paolo II ad altra età e con altre domande. Non sono partita con spirito di pellegrinaggio, ma più disincantata forse perché questo papa non mi convince molto. Ho vissuto in solitaria gli incontri di questi giorni. Mi ha dato fastidio ad esempio la richiesta di non applaudire durante la messa. Vedo intorno a me persone con molta fede e mi sento inadeguata davanti a loro. Ho chiesto di essere guarita da questa sensazione. Ho capito che sono io a dover cambiare.

Andrea G.: Mi ha colpito molto vedere tante persone provenienti da tanti paesi. Mi sono sentito un unico famiglia insieme.

Davide: Tanti parlano di multiculturalità ma in questi giorni l’ho vissuta in prima persona, in particolare nella messa a Urkiola e quella a Cuatros Vientos. Sulla spianata dell’aeroporto da qualsiasi parte mi giravo vedevo bandiere di ogni nazione. Con loro mi sono sentito unito nella fede. Questo mi incoraggia a testimoniare la fede con più convinzione.

Issiaka: Ho vissuto la diversità in prima persona. Quando mi chiedevano di dove sono non sapevo se rispondere con gli italiani o con gli africani. Avevo un po’ di dubbi se partecipare come immigrato col gruppo della diocesi. Ci sono dei miglioramenti da fare, ma sono contento di aver vissuto questi giorni con Gorizia.

Giacomo P: Mi ero dato l’obiettivo di fare un po’ di ordine nella mia vita dopo diversi cambiamenti degli ultimi anni. Qualche risposta l’ho trovata.

Fabrizio: Don Moris mi ha chiesto se sono venuto ad incontrare il papa o Josef Ratzinger. Non so se ho trovato la risposta. Non so bene che cosa mi ha spinto a venire. I momenti più significitivi sono stati la preparazione alla confessione e la prima catechesi tenuta da mons. Ignazio Sanna. Oltre a questo mi hanno colpito i sorrisi delle persone che sono partite, ma che spero di rivedere anche nel ritorno a casa dove siamo chiamati ad essere testimoni.

Alessandra: non sono partita con grandi aspettative, ma tutto è stato superato. Mi hanno colpito i grandi numeri: non ho mai visto tante persone pregare insieme e condividere le stesse idee. Mi ha colpito poi il senso di fraternità: non è che per Gorizia saluto persone che non conosco, tendo ad essere un po’ diffidente… Qui invece ho incontrato persone di Paesi mai sentiti con i quali mi sono sentita unita. E’ stata un’esperienza forte di fraternità e di unità. Anche col nostro gruppo mi sono trovata bene sebbene non conoscessi molti in partenza.

Giulia B.: Tendo ad essere una persona piuttosto solitaria. L’esperienza di gruppo di questi giorni mi ha reso più forte e sicura di me. Ho visto anche che studiare le lingue serve effettivamente a comunicare. I timori che avevo all’inizio erano inutili. Sono molto contenta.

Teresa: per me non era la prima GMG, ma era la terza. Le esperienze sono state profondamente diverse. A Madrid, rispetto a Sydney, c’erano molto più italiani: qui ci si sentiva quasi a casa. A Sydney era molto forte il senso di essere parte di un mondo grande. Il silenzio nella messa di Cuatros Vientos mi ha arricchito e mi ha sorpreso. L’essere in tanti può aiutare e può sostenere anche i momenti in cui uno ha bisogno di maggior intimità.

Riccardo S.: Mi ha sopreso l’assenza di pregiudizi verso le persone del mondo presenti a Madrid. Sembrava di essere tutti fratelli. A Cuatros Vientos ho visto dei Croati che si scambiavano una bandiera con i Serbi. Mi sono chiesto se questo è possibile solo alla GMG o se è davvero possibile trovare la pace con tutti.  

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