COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
In occasione della Giornata Provinciale del Ringraziamento siamo andati nell’azienda agricola Jermann di Dolegna dove l’agronomo Stefano Amadeo ci ha raccontato di come qui si sia riscoperta la pratica del lavoro della terra con mezzi a trazione animale.
Quando e perché è nata l’idea del cavallo per il lavoro in vigna?
“L’idea è nata al ritorno da un viaggio in Francia del titolare Silvio Jermann e il Direttore dell’azienda Edi Clementin, dove in alcune realtà agricole si lavora ancora con il cavallo; l’intuizione ha trovato terreno fertile nell’attenzione alla tradizione e all’agricoltura di una volta che qui non è stata accantonata ne dimenticata. Questo si è tradotto nel 2006 con l’acquisto di un primo cavallo da tiro pesante addestrato al lavoro, che poi sono diventati due, Mirko e Tabor”.
Quali cambiamenti ha comportato l’arrivo di Mirko e Tabor nell’azienda?
“Il rapporto unico che si instaura con l’animale è una delle sorprese riscontrate nell’intera azienda: gli operatori della campagna dapprima scettici e preoccupati da questa introduzione, si sono trovati ad apprezzare la “nuova” modalità di lavoro. Sono seguiti da personale specializzato che si è appassionato ai cavalli e alle modalità lavorative, sicuramente diverse dal solito, con la pratica e la pazienza. Le attrezzature e i finimenti fatti su misura sono stati recuperati e poi modificati per le esigenze specifiche della trazione animale, mentre altri, fatti costruire appositamente da artigiani locali”.
Quanto è il terreno lavorato e con quali attività?
“La quota di terreno lavorata con questa modalità è di circa quattro ettari, coltivati a pignolo. Compatibilmente con le condizioni meteorologiche, si eseguono erpicature del terreno, aratura con monovomere per rincalzare/ scalzare la terra al piede delle viti, taglio erba con un tarup a motore indipendente, concimazione con carro per il compost e trasporto cassette durante la vendemmia. In questa particolare occasione, è ormai tradizione che si ritrovino per la raccolta del pignolo le tre generazioni della famiglia Jermann”.
Quali sono i vantaggi che avete riscontrato nell’uso degli animali nella lavorazione della terra?
“La presenza in un’azienda agricola a vocazione vitivinicola di animali di questo tipo ha avuto vari risvolti utili come la possibilità di utilizzare una risorsa come la sostanza organica prodotta dai cavalli, unita al compost di cippato di sarmenti di vite, come concime naturale evitando l’uso di concimi chimici. Così pure si è notato che lavorare tra i filari con gli animali non usura la terra come invece avviene con l’uso di mezzi agricoli rendendola asfittica e compatta, questo perché creano, al massimo, una compressione di tipo puntiforme e, per giunta, in punti diversi ad ogni passaggio, mentre le ruote o i cingoli dei trattori transitano sempre sul medesimo percorso”.
Ci sono state più sorprese positive o svantaggi quindi, nell’adozione di queste tecniche di lavoro agricolo alternative?
“Sicuramente sono maggiori le sorprese favorevoli, ma volendolo cercare, uno svantaggio è dato dall’inopportunità di utilizzare gli animali e gli operatori con loro, nei trattamenti con antiparassitari vista l’inevitabile esposizione alle sostanze zolfo e rame; questa difficoltà inaspettatamente si è trasformata in una nota positiva: il terreno lavorato con questa pratica è divenuto un laboratorio sperimentale dove grazie a necessarie modifiche nella gestione, ci si pone domande su pratiche che sembravano indispensabili come ad esempio il trattamento del terreno con diserbanti alla base delle viti.
I buoni risultati ottenuti sull’appezzamento di pignolo, hanno fatto si che da quest’anno la pratica del diserbo sia stata abbandonata in tutta l’azienda. Così a cascata si continua a valutare ed utilizzare l’uso dei sovesci per migliorare la struttura del terreno, si gestiscono i trattamenti limitando i principi attivi e le quantità di rame e zolfo e adottando prodotti corroboranti naturali per aiutare la pianta a resistere all’attacco dei patogeni ed agli stress”.
A quale azienda consiglierebbe l’introduzione di animali da lavoro agricolo?
“La consiglierei per aziende di dimensioni limitate, considerando che con un cavallo si possono gestire pochi ettari di terreno. Inoltre, essendo un impegno serio che richiede costanza, passione e spirito di adattamento, l’uso è più appropriato per un’agricoltura di nicchia”.
La base del lavoro con il cavallo è fondata sul rispetto per l’ambiente e un rapporto forte di collaborazione e cura dell’animale. Un’agricoltura più a portata d’uomo che di macchina.
Da quest’anno, con la dichiarazione dei redditi, si può devolvere il 5X1000 in favore del Ric Cormons, che essendo associato a NOI ASSOCIAZIONE, rientra nelle Associazioni di promozione sociale. Basterà indicare nell’apposita casella del riquadro del 5 per mille il CODICE FISCALE del Ric Cormons: 91035880318 e apporre la firma.
Senza spendere un euro in più, si potrà contribuire a sostenere le attività del nostro Ric.
Se hai la tessera di RIC Cormòns affiliata a NOI ASSOCIAZIONE puoi beneficiare di condizioni particolari presso i seguenti esercizi:
Le offerte e le modalità delle convenzioni sono consultabili su questa pagina.
La registrazione al sito dell'Unità Pastorale ti permette di accedere ai contenuti riservati alla nostra comunità.
Ti chiediamo di immettere il tuo nome e cognome reale. Ad esempio Mario Rossi.
Questo ci pemette di garantire la tracciabilità e quindi la qualità dei contenuti da parte degli utenti registrati.
L'autorizzazione all'accesso ti verrà comunicata tramite una e-mail inviata all'indirizzo che hai specificato.
Il sistema è stato configurato per respingere attacchi informatici tramite la tecnologia Mollom.
Nessuna informazione immessa verrà resa pubblica.
Proponiamo alcuni contenuti da siti internet consigliati. Mandaci una segnalazione per consigliarci un sito da collegare.