COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Ogni anno tra le 600 e le 700 persone percorrono il Cammino celeste, l’itinerario che in dieci tappe che con partenza dalla basilica di Aquileia, ma qualcuno anche dall’isola di Barbana, per raggiungere il santuario di Monte Lussari. Dati che sono stati forniti dai promotori del Cammino celeste, che è stato presentato nella sala civica del municipio di Cormons. “il nostro obiettivo è di arrivare in tre anni a 2500-3000 camminatori” – ha affermato Aurelio Pantanali, presidente del Circolo culturale Navarca di Aiello del Friuli che, con l’associazione Iter Aquileiensis, cura l’organizzazione del Cammino celeste.
Il percorso è stato ideato, primo nel Friuli Venezia Giulia, nel 2006 e si è fatto ben presto conoscere tra gli appassionati di questi cammini, che giungono da varie parti d’Italia e dell’Europa e fuori Europa. Il sito di Cammino celeste è visitato mediamente da 100 persone al giorno e questo conferma l’interesse per questo turismo lento, fatto solo di passi, che unisce l’aspetto religioso e di fede a quello naturalistico perché offre diversi paesaggi: si va infatti dalla laguna alle colline e poi fino all’alta montagna. “Si cammina per spiritualità – ha detto in un breve intervento Andrea Bellavite -, per un senso profondo della propria fede, ma anche per conoscere meglio se stessi”.
Oggi c’è da fare un salto di qualità per far conoscere ancor di più questo cammino e migliorare, fin quanto possibile, l’offerta organizzativa per i pellegrini. A questo propositivo con l’apporto di Turismo Fvg è stato presentato il Progetto Interreg Italia Austria “Walk Art - L’arte del cammino” che, tramite la Comunità collinare di Colloredo di Montalbano, promuove quattro cammini in Friuli Venezia Giulia e tre in Carinzia e che dispone di un contributo di 950mila euro. Questi i quattro itinerari della nostra regione: oltre al Cammino celeste, c’è quello delle pievi in Carnia, quello del Tagliamento che dal Lussari raggiunge Concordia Sagittario e il quarto, tutto in pianura, parte da Trieste, tocca Aquileia, e si conclude a Concordia.
Il Cammino celeste è un cammino che richiede impegno ed anche preparazione fisica: pur a passo lento sono da percorrere 220 chilometri con zaino in spalla dove contenere il minimo essenziale per i giorni del pellegrinaggio. Dieci sono le tappe previste. si parte da Barbana o da Aquileia e si raggiunge Aiello. La seconda tappa prevede la sosta a Cormons, sede del santuario di Rosa Mistica. Da qui, attraverso le vigne e lungo i sentieri collinari del Collio si raggiunge il santuario mariano di Castelmonte. Da qui, lungo le valli del Natisone, tra piccole borgate, si arriva a Masarolis. Da qui in 22 km si punta a Montemaggiore mentre la sesta tappa porta al rifugia Ana. Quindi si scende a Prato di Resia. Le ultime tre tappe portano prima a Dogna, poi a Valbruna per raggiungere lungo il l’antico sentiero del pellegrino di Camporosso il santuario del Lussari a quota 1780 metri.
Le bellezze di questo cammino, che non ha nulla da invidiare ad altri si snoda su sentieri e sterrati fuori dalle vie di grande comunicazione e più noti presenti in altre parti del mondo, le ha spiegate Giuseppe Piana presidente di Iter Aquileiensis, che il Cammino celeste lo ha compiuto diverse volte oltre ad aver affrontato tanti altri da quello dei Santiago di Compostela, della via Francigena e in Terrasanta. Il Cammino celeste lo si può fare anche con più tappe come hanno testimoniato Enzo e Margherita, che assieme ad altri amici, hanno utilizzato 13 week end per percorrere i 220 chilometri da Aquileia al Lussari.
C’è ora allo studio anche un itinerario per chi vuole percorrere il Cammino celeste in bicicletta.
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