COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Pubblichiamo l'intervista a Maria e Costantino, la coppia affidataria che ha portato la sua testimonianza nell'incontro zero del percorso di riflessione sullì'affido curato dall'associazione Piccola Accademia assieme all'Unità Pastorale di Cormòns, l'Amministrazione Comunale di Cormòns e di Dolegna del Collio e con la partecipazione dell'associazione Par Vivi in Famee
Gentili Maria e Costantino, com’è maturata la vostra voglia di intraprendere l’esperienza dell’affido?
Non conoscevamo l’affido familiare fino a quando sul nostro cammino non abbiamo incontrato Andrea, un bambino di sette anni, che frequentava la scuola dove Costantino insegnava. Dopo varie segnalazioni al servizio sociale, per la situazione di profondo degrado in cui viveva, Andrea era stato inserito in una casa famiglia. Da quel momento è maturato in noi prima il desiderio di diventare per lui un punto di riferimento e poi di regalargli una vera e propria famiglia, quella che prima di allora non aveva mai avuto.
Com’è stata accolta questa scelta dalle vostre famiglie e dai vostri amici?
All’inizio i nostri genitori erano un po’ preoccupati per la delicatezza della situazione e dispiaciuti di non poterci dare una mano – vista la distanza - anche perché, nel frattempo, io ero rimasta incinta e Andrea ci richiedeva molte energie.
Ma col tempo sono riusciti comunque a diventare un fondamentale punto di riferimento per lui e un prezioso supporto per noi.
I nostri amici sanno che abbiamo sempre posto al centro della nostra vita l’accoglienza e la condivisione e non hanno reagito con particolare stupore all’arrivo di Andrea, considerandolo subito parte della nostra famiglia!
Che suggerimento/consiglio dareste ad una famiglia che decide di avvicinarsi al mondo dell'affidamento?
Il primo consiglio che possiamo dare è di riflettere bene sulle reali motivazioni che spingono a fare questa scelta.
L’affido è un’esperienza meravigliosamente stimolante, ma anche molto difficile, alla base della quale deve esserci, come in tutti i rapporti d’amore, il desiderio di donare all’altro con gratuità.
I bambini in affidamento hanno, nella maggior parte dei casi, una famiglia alle spalle, che bisogna saper rispettare, nonostante le problematicità che la caratterizzano. Inoltre hanno un vissuto che ne condiziona i comportamenti e le reazioni e che mette spesso a dura prova gli affidatari. Ma l’amore, la pazienza e il rispetto riescono col tempo a risolvere dubbi e difficoltà e a generare rapporti meravigliosi!
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