Tutti i discepoli di Gesù devono sentirsi partecipi dell'impegno di annunciare Cristo Risorto

Domenica, 22 settembre, nella Celebrazione Eucaristica delle ore 10:00 al Duomo di Cormòns le comunità cristiane dell'Unità Pastorale di Cormòns hanno conferito il mandato a più di trenta catechisti delle diverse parrocchie che compongono l'Unità.

Nell'omelia, riprendendo il logo dell'Anno della Fede, che stiamo vivendo, composto da una barca che simboleggia la Chiesa con al posto delle vele la croce e le lettere IHS, il parroco donpi ha detto che nella barca trovano posto non solo i preti e i religiosi, ma tutti gli uomini. La Chiesa non è un'Istituzione formata da sacerdoti, frati e suore, ma è l'insieme dei discepoli di Dio. Tutti i discepoli di Gesù devono sentirsi partecipi dell'impegno di annunciare Cristo Risorto. Per questo motivo la comunità cristiana conferisce ad alcune persone il mandato di catechista.

Il Mandato, ossia l'essere mandato, è lo stile permanente di vita del catechista, che non è depositario della Fede ed annunciatore per proprio conto, non è inventore dell'annuncio, ma è colui che ha ricevuto la Buona Notizia nella Chiesa, la Madre che lo ha generato alla Fede, dapprima con il Battesimo, poi con tutti gli altri Sacramenti della vita cristiana. Questo dono meraviglioso, che ha ricevuto e che dà senso a tutta la vita, è chiamato, proprio in forza del suo sacerdozio battesimale, a trasmetterlo a tutti affinché anche la loro vita sia piena e significativa.

Compito dei catechisti, ma anche degli educatori, animatori e capi scout che nelle parrocchie dell'Unità Pastorale svolgono un servizio educativo, è quello di non essere gli amiconi dei ragazzi, ma diventare punti di riferimento per loro. Si auspica che le istituzioni pubbliche, scuola e comune, dovrebbero riconoscere il ruolo educativo delle persone che svolgono un servizio formativo nella parrocchia.

L'augurio del parroco, mons Paolo Nutarelli, fatto ai catechisti e a tutti gli educatori parrocchiali è di fare esperienza della fede, perché una persona può testimoniare soltanto ciò che ha sperimentato nella propria vita.

Dopo l'omelia i catechisti dell'Unità Pastorale si sono portati sotto la balaustra dell'altare per assumere l'impegno di svolgere il ministero di catechista. Al termine del rito del mandato è stato consegnato ad ogni catechista una candela accesa con la luce del cero pasquale. Questa candela serve per non dimenticare mai che i catechisti non sono luce, ma portano la luce di Cristo Risorto. L'invito è di portare la candela negli incontri di catechesi ed accenderla quando si vivranno con i ragazzi i momenti di preghiera.