Intervista al maestro del coro "Santa Fosca" di Borgnano, Franco Fancello.

Abbiamo intervistato il maestro del coro di Santa Fosca, Franco Fancello, che quest'anno è stato premiato con il riconoscimento "Borgnanês 2011".

Il maestro Franco è originario di Monfalcone, sin da giovane ha suonato nella banda di San Michele ed è stato insegnante di clarinetto; anche il nostro caro don Nevio Pin è stato uno dei suoi allievi.

E' divenuto direttore ed istruttore corale presso la parrocchia di San Giuseppe di Monfalcone ed in seguito ha diretto il coro di voci bianche "Clara Fox" con il quale ha partecipato a numerosi concerti e rassegne.

Ha diretto il coro "Largo Isonzo" ed infine ha assunto la direzione del coro "Santa Fosca" di Borgnano.

Gli abbiamo chiesto:

"Raccontaci della tua "avventura" nella piccola Borgnano iniziata 25 anni fa."

"Dirigevo il coro 'Largo Isonzo' a Monfalcone e don Nevio mi chiese di potergli dare una mano nell'impostare il coro di Borgnano. Ho accettato volentieri la proposta, in attesa però di trovare un'altra persona alla quale affidare la direzione del coro, dal momento che la distanza da Monfalcone non mi avrebbe permesso di mantenere questo impegno per lungo tempo.

Ho trovato un coro composto da sole donne e mi sono quindi adoperato per introdurre anche le voci maschili, appassionandomi a questa nuova avventura.

Alle prove sono susseguite le esibizioni nei nostri luoghi, ma anche in Austria ed in Slovenia.

Mi sono affezionato a questa realtà ed mantengo questo legame da 25 anni.

Non posso non ricordare con grande affetto e profonda amicizia i coristi che non sono più qui con noi e che ora lodano il Signore in cielo."

"Un altro aspetto per cui sei molto conosciuto è la costruzione del presepe rurale che pone la natività nei luoghi delle vecchie abitazioni di Borgnano. Cosa ti è rimasto nel cuore nell'esposizione del Natale appena passato ?"

"La costruzione del presepe nasce dalla ricostruzione dei luoghi attraverso il racconto dei nostri vecchi. Io mi siedo con loro e mi faccio raccontare come erano fatte le case di un tempo. Da questi racconti nascono i modelli rifiniti nei minimi dettagli. Mi dà grande gioia vedere le persone che hanno abitato quei posti emozionarsi nel rivedere luoghi che erano rimasti solo nella loro memoria.

In particolare c'è stato un signore emigrato e tornato nelle nostre terre, che mi ha scritto 'grazie per avermi dato nuovamente la mia gioventù'"

"Tu che sei venuto da fuori come definiresti un borgnanese ?"

"All'inizio, da buon nonfalconese di città, mi veniva da piangere, tutto era troppo silenzioso. La gente parlava di vigne, campi, raccolti che erano lontani dalla mia cultura.

Dopo ho imparato ad apprezzare l'educazione e la relazione umana che il borgnanese sa instaurare.

Ancora oggi non capisco come mai quando chiedo qualcosa mi viene subito risposto di 'no', ma poi ciò che ho chiesto non solo viene fatto, ma addirittura meglio di quanto potessi pensare.

Questo affetto mi emoziona profondamente."

"Grazie Maestro e tanti auguri a te e a tutto il coro 'Santa Fosca'"