COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
1. Sono molti i passi dei Vangeli da cui traspare la premura di Cristo Signore per i malati: egli li cura nel corpo e nello spirito, e raccomanda ai suoi fedeli di fare altrettanto. Ma il segno principale di questa premura è il sacramento dell'Unzione: istituito da Cristo e fatto conoscere nell'epistola di san Giacomo, questo sacramento è stato poi sempre celebrato dalla Chiesa per i suoi membri malati; in esso, per mezzo di una unzione, accompagnata dalla preghiera dei sacerdoti, la Chiesa raccomanda i malati al Signore sofferente e glorificato perché dia loro sollievo e salvezza (cf Gc 5, 14-16) ed esorta i malati stessi ad associarsi spontaneamente alla passione e morte di Cristo (cf Rm 8, 17)1 per contribuire al bene del popolo di Dio. L'uomo gravemente infermo ha infatti bisogno, nello stato di ansia e di pena in cui si trova, di una grazia speciale di Dio per non lasciarsi abbattere, con il pericolo che la tentazione faccia vacillare la sua fede.
Proprio per questo, Cristo ha voluto dare ai suoi fedeli malati la forza e il sostegno validissimo del sacramento dell'Unzione.
La celebrazione del sacramento consiste sostanzialmente in questo: previa l'imposizione delle mani fatta dai presbiteri della Chiesa, si dice la preghiera della fede e si ungono i malati con Olio santificato dalla benedizione di Dio; con questo rito viene significata e conferita la grazia del sacramento.
2. Questo sacramento conferisce al malato la grazia dello Spirito Santo; tutto l'uomo ne riceve aiuto per la sua salvezza, si sente rinfrancato dalla fiducia in Dio e ottiene forze nuove contro le tentazioni del maligno e l'ansietà della morte; egli può così non solo sopportare validamente il male, ma combatterlo, e conseguire anche la salute, qualora ne derivasse un vantaggio per la sua salvezza spirituale; il sacramento dona inoltre, se necessario, il perdono dei peccati e porta a termine il cammino penitenziale del cristiano4.
3. Nel sacramento dell'Unzione, esplicitamente legato alla preghiera della fede (cf Gc 5, 15), la fede stessa si esprime e si manifesta; devono prima di ogni altro ravvivarla e manifestarla sia il ministro che conferisce il sacramento, sia soprattutto il malato che lo riceve; sarà proprio la sua fede e la fede della Chiesa che salverà l'infermo, quella fede che mentre si riporta alla morte e alla risurrezione di Cristo, da cui il sacramento deriva la sua efficacia (cf Gc 5, 15) si protende anche verso il regno futuro, di cui il sacramento è pegno e promessa.
1. L'Unzione si deve dare agli infermi, dice l'epistola di san Giacomo, perché ne abbiano sollievo e salvezzaa. Con ogni premura quindi e con ogni diligenza si deve provvedere al conferimento dell'Unzione a quei fedeli, il cui stato di salute risulta seriamente compromesso per malattia o vecchiaia. Per valutare la gravita del male, è sufficiente un giudizio prudente o probabile8, senza inutili ansietà; si può eventualmente interpellare un medico.
2. Il sacramento si può ripetere qualora il malato guarisca dalla malattia nella quale ha ricevuto l'Unzione, o se nel corso della medesima malattia subisce un aggravamento.
3. Prima di un'operazione chirurgica, si può dare all'infermo la sacra Unzione, quando motivo dell'operazione è un male pericoloso.
4. Ai vecchi, per l'indebolimento accentuato delle loro forze, si può dare la sacra Unzione, anche se non risultano affetti da alcuna grave malattia.
5. Anche ai bambini si conferisca la sacra Unzione, purché abbiano raggiunto un uso di ragione sufficiente a far loro sentire il conforto di questo sacramento. Nel dubbio se abbiano raggiunto l'uso della ragione, si conferisca ugualmente il sacramento (cf CIC, c. 1005).
6. Nella catechesi sia pubblica che familiare si abbia cura di educare i fedeli a chiedere essi stessi l'Unzione e, appena ne verrà il momento, a riceverla con fede e devozione grande, senza indulgere alla pessima abitudine di rinviare la ricezione di questo sacramento. Anche a tutti coloro che prestano servizio ai malati si spieghi la natura e l'efficacia del sacramento dell'Unzione.
7. Quanto ai malati che abbiano eventualmente perduto l'uso di ragione o si trovino in stato di incoscienza, se c'è motivo di ritenere che nel possesso delle loro facoltà essi stessi, come credenti, avrebbero almeno implicitamente chiesto l'Unzione, si conferisca loro il sacramento
8. Se il sacerdote viene chiamato quando l'infermo è già morto, raccomandi il defunto al Signore, perché gli conceda il perdono dei peccati e lo accolga nel suo regno; ma non gli dia l'Unzione. Solo nel dubbio che il malato sia veramente morto, gli amministri il sacramento secondo il rito più oltre descritto (n. 135).
Non si conferisca l'Unzione degli infermi a coloro che perseverano ostinatamente in un peccato grave manifesto.
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