COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
“Je suis l’Immaculèe Conception”.
“Io sono l’Immacolata Concezione” è la scritta che, nell’immaginetta devozionale qui riprodotta, circonda l’aureola che incornicia il volto della Madonna.
La Vergine disse quelle poche parole a Santa Bernardette rispondendo alla domanda “Chi sei?” e quella risposta venne puntualmente riferita dalla giovane veggente al suo Parroco, che ne rimase stupito e che incominciò seriamente ad interrogarsi sulla possibile verità delle apparizioni.
Quattro anni prima, l’8 dicembre 1854, a Roma il Papa Pio IX proclamava il Dogma della “Immacolata Concezione” con la Bolla “Ineffabilis Deus”, ponendo in tal modo il definitivo sigillo su una disputa teologica che appassionò e fece discutere per quasi 14 secoli l’Oriente e l’Occidente cristiano.
“Declaramus, pronuntiamus et definimus, doctrinam quae tenet beatissimam Virginem Mariam in primo instanti suae conceptionis fuisse singulari omnipotentis Dei gratia et privilegio, intuitu meritorum Christi Iesu Salvatoris humani generis, ab omni originalis culpae labe praeservatam immunem, esse a Deo revelatam atque idcirco ab omnibus fidelibus firmiter constanterque credendam.”
(Dichiariamo, affermiamo e definiamo la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.”)
La “Festa dell’Immacolata”, prima della pronuncia del Dogma detta “Festa della Concezione”, ebbe le sue origini nell’oriente cristiano e il primo documento che ne attesta l’esistenza con il nome di “Concezione di Sant’Anna, madre della Madre di Dio” è il così detto “Canone di S. Andrea di Creta”, Vescovo di Gortina nell’isola di Creta, morto nell’isola di Lesbo nel 740 d.c.
Dall’Oriente cristiano, dove questa festa viene celebrata non l’8 ma il 9 dicembre, passò in poi Occidente intorno al X secolo, risalendo man mano dalla regioni meridionali italiane fino all’Europa centrale e all’Inghilterra.
Nel XIV secolo la “Festa” venne inserita nel calendario della Curia Romana e Papa Sisto IV le attribuì, con Bolla del 1476, le stesse indulgenze accordate alla celebrazione del “Corpus Domini”.
“Tota pulchra es, María.
Et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem,
tu honorificentia populi nostri,
O María, o María.
Virgo prudentíssima
mater clementíssima,
tu advocata peccatorum
ora pro nobis,
intercede pro nobis
ad Dóminum Jesum Christum”
(Sei tutta bella, o Maria.
E il peccato originale non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu sei la letizia di Israele,
tu sei l'onore del nostro popolo,
tu sei l'avvocata dei peccatori.
O Maria, o Maria.
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi
e intercedi per noi
presso il Signore nostro Gesù Cristo.)
“Per esser la Madre del Salvatore, Maria da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande carica. L’angelo Gabriele, al momento dell’Annunciazione, la saluta come piena di grazia…..”
“Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, colmata di grazia da Dio, era stata redenta fin dal suo concepimento…”
Così il Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica ai n.ri . 490 e 491.
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