La sintesi delle riflessioni della Via Crucis a Pradis

Nella bellissima cornice delle colline di Pradis al limite est del territorio della Parrocchia di Cormòns si è svolta la tradizionale Via Crucis Cittadina. Da anni a Cormòns il venerdì prima della Domenica delle Palme si celebra la Via Crucis in un quartiere o in una località della parrocchia di Cormòns. Le stazioni della via dolorosa sono state allestite dagli abitanti di Pradis nei cortili delle aziende agricole che costellano le colline tra Cormòns e Capriva. La conclusione della Via Crucis è stata vissuta davanti all'ancona della Madonna dei Vigneti a Cros Altis.

La gente del borgo collinare ha anche scritto le riflessioni e le preghiere che hanno accompagnato il cammino affianco a Gesù verso il Golgota. Le riflessioni in commento ai brani del Vangelo, proclamati durante le cinque stazioni della via dolorosa, ci hanno regalato la possibilità di aprire il cuore ai problemi dell'umanità. Nella prima stazione: “Gesù e la lavanda dei piedi” nella riflessione è stato detto.

“Il servizio è amore... è donare il proprio tempo, le nostre capacità e nel farlo riceviamo il dono più grande: “il sorriso di un bambino”, “la carezza di un malato”, “lo sguardo pieno di affetto di un anziano”... Noi ci facciamo gli affari nostri ma il Signore ci insegna che c'è sempre qualcuno che ci attende lungo la strada della vita, poveri da sfamare, gente sola che cerca amore, lacrime da asciugare, anche questo è servizio che diventa ragione di vita se è fatto con amore.”

Nella seconda stazione “Gesù viene condannato e caricato sulla croce” nella riflessione si legge: “I capi, i potenti del mondo ambiscono solo a volere l'immagine del dominio e non di servizio, prevale l'indifferenza, perché è più facile fare del male e poi nascondersi dietro una maschera che prendere coscienza di quello che si fa.” Nella meditazione della terza stazione, “Lungo il cammino, Gesù incontra sua madre”, si trova queste parole: “Il suo dolore è quello delle mamme di oggi, che seguono la vita dei loro figli e che purtroppo a volte devono confrontarsi con la loro malattia e la loro perdita.” La riflessione della quarta stazione è tutta su Simone di Cirene immaginato come un uomo che pensava solo a se stesso che commenta così quel giorno in cui ha incontrato Cristo: “Ho ancora negli occhi i tratti stravolti di quelle facce, di quelle espressioni drogate dalla ferocia, dalla pietà, dal sarcasmo e dalla paura.

Il trionfo del potere sulla ragione e sulla giustizia.... E all'improvviso mi sono sentito dentro una forza tremenda come se quel legno di un quintale che i soldati mi avevano costretto a caricare in spalle non pesassero su di me.... E sento che per la prima volta sono stato l'uomo giusto nel posto giusto... Ed ora prego di avere spalle abbastanza larghe per condividere anche quello che grava su di te, fratello mio.” Nella quinta stazione, “Gesù muore sulla croce e poi deposto nel sepolcro”, si è meditato dicendo: “L'ultima parola non appartiene alla falsità, all'odio e alla sopraffazione, l'ultima parola sarà pronunciata dall'Amore, che è più forte della morte”.