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La Festa dell’Immacolata Concezione

Lourdes

“Que soy era Immaculada Coincepciu”

Con queste parole, pronunciate in lingua occitana, la Vergine Maria, nel 1858 a Lourdes, definì se stessa a Bernardette, che le aveva chiesto di dire chi fosse.

O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi” sono le parole che Catherine Labourè fece incidere sulla “medaglia miracolosa” a memoria e testimonianza dell’apparizione della Vergine Maria nel monastero parigino di Rue di Bac nel 1930.

L’8 dicembre 1854, a Roma, il Papa Pio IX proclamò solennemente il dogma della “Immacolata Concezione” con la Bolla “Ineffabilis Deus”, ponendo termine ad una disputa teologica che contrappose, fece discutere e appassionò per quasi 14 secoli oriente e occidente cristiano, santi e teologi.

La Bolla papale afferma:

“Dichiariamo, affermiamo e definiamo la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli.”.

Prima della pronuncia del dogma, la festa dell’Immacolata era da secoli celebrata e veniva detta “Festa della Concezione” ed ebbe origine nell’oriente cristiano.

Ad attestarne l’esistenza molto antica, sia pure sotto il nome di “Concezione di Sant’Anna, madre della Madre di Dio”, è il “Canone di S. Andrea di Creta, che fu Vescovo di Gortina nell’isola di Creta e che morì nell’isola di Lesbo nel 740 d.c.

Nell’oriente cristiano questa festa veniva celebrata il 9 dicembre, ma da quando passò nel decimo secolo in occidente la data venne spostata all’8 dicembre.

La celebrazione venne inserita nel calendario della Curia romana nel XIV secolo e il Papa Sisto IV le attribuì nel 1476 le stesse indulgenze accordate alla festa del “Corpus Domini”, a testimonianza della sua importanza.

Teologicamente il dogma pronunciato da papa Pio IX affonda le sue radici nella dottrina divulgata alla fine del 1200 dal teologo francescano scozzese Duns Scoto, ricordato come il “Dottore dell’immacolata”, ilquale sostenne che la Vergine Maria “fu concepita fin dall’origine senza peccato”, contrariamente a quanto affermavano San Tommaso d’Aquino e la scuola filosofica della scolastica medievale, secondo i quali la Vergine Maria venne “concepita nel peccato” come ogni creatura umana, ma “fu preventivamente redenta da Dio” in previsione della nascita di Cristo, che con la sua morte in croce avrebbe poi rendendo l’umanità intera.

Al centro della “Festa dell’Immacolata” c’è comunque Maria, la Vergine Maria,madre del Cristo Redentore, colei che per eccellenza è la “tota pulchra”, colei di cui si può dire, come anche i Padri della Chiesa dissero e scrissero, che “macula originalis non est in Te”, colei alla quale ci si può rivolgere con questa rassicurante preghiera di San Bernardo, tanto antica, ma tanto attuale, dal titolo “Guarda la stella, invoca Maria”:

“O tu che nell’instabilità della vita presente ti accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza porto sicuro dove appoggiarti, tieni fisso lo sguardo al fulgore di questa stella se non vuoi essere travolto dalla bufera.

Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria!

Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione, della calunnia e dell’invidia ti spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria!

Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria!

Se la segui non ti smarrirai, se la preghi non perderai la speranza, se pensi a lei non sbaglierai. Sostenuto da lei non cadrai, difeso da lei non temerai, con la sua guida non ti stancherai, con la sua benevolenza giungerai a destinazione.

Guarda la Stella, invoca Maria!”

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