L’esperienza di Erik del Cormons 1° al Roverway

Questa estate, tra il 22 luglio e il 2 agosto, Erik, Rover del Clan Arcipelago del Gruppo scout Cormons 1, ha partecipato al Roverway, un evento scout internazionale, a cui hanno preso parte rover e scolte di tutto il mondo. Erik ha deciso di condividere l’esperienza che ha vissuto.

Prima di partire per il campo in Norvegia, grazie ad alcuni incontr, ho avuto modo di conoscere gli altri scout del Triveneto e dell’Italia con i quali avrei condiviso questa esperienza.

Il giorno della partenza abbiamo preso l’aereo da Venezia. L’arrivo al campo in Norvegia è stato particolare: anche se era già notte, c’era ancora tanta luce. Anche se il sole rimaneva in cielo per tante ore, il clima era sempre freddo, al punto di dovermi vestire sempre pesante anche in piena estate. Ma come tutti gli scout, ho stretto i denti e ho sempre sorriso nelle difficoltà.

Il Roverway era diviso in due momenti. Durante la prima parte del campo, chiamato “campo norvegese”, abbiamo avuto modo di conoscere meglio la realtà del luogo. L’esperienza più bella che ho vissuto è stata il viaggio in canoa lungo un lago, dove abbiamo pernottato montando un campo con poche attrezzature. Ho avuto modo di partecipare a giochi tradizionali di tutto il mondo, nuotare nel lago e costruire reti da pesca, utilizzate il giorno dopo per imparare a pescare, seguendo le indicazioni di scout norvegesi. La sensazione di queste esperienze mi faceva sentire molto libero.

La seconda parte del Roverway si è svolta a Stavanger, dove ci siamo ritrovati con tutti gli altri 5000 partecipanti: un piccolo parco vicino alla costa si è trasformato in una città scout. Si vedevano scout ovunque: era una sensazione travolgente. Per favorire la conoscenza, ci hanno proposto giochi di ruolo, giochi acquatici a squadre e attività di meditazione; abbiamo anche partecipato a diverse serate tenute al palco principale.

È stata un’esperienza unica vedere così tanta gente tutta riunita lì: eravamo così diversi fra noi ma allo stesso tempo così simili!

Durante l’ultima serata, oltre al concerto, è stato anche acceso un falò gigante sulla cima di una collinetta situata su una penisola artificiale. Al termine della serata io e i miei amici siamo andati vicino al falò. Quella è stata una serata magica perché eravamo in tanti riuniti attorno alle braci, che hanno bruciato fino all’alba: abbiamo cantato, giocato e gustato per l’ultima volta il cielo stellato della Norvegia. Abbiamo, poi, aspettato svegli l’alba.

Sono tornato a casa con la testa e il cuore pieni di ricordi e di esperienze vissute in queste due settimane fantastiche: non dimenticherò mai le emozioni che ho provato. Ho conosciuto moltissimi scout di diversi Paesi: mi hanno mostrato tutte le loro tradizioni scautistiche e ho imparato tanti nuovi giochi da condividere con il mio Gruppo. Socializzare utilizzando una lingua straniera per conoscere nuova gente è stata una sensazione strana, ma bella. Sicuramente mi rimarranno in mente i fantastici paesaggi Norvegesi e l’esperienza di nuotare nell’acqua gelida dei fiordi.