Gesù luce che illumina ogni uomo

Il 2 febbraio, nonostante sia stato sabato, le parrocchie dell'Unità Pastorale si sono riunite nelle rispettive chiese per celebrare la festa della Presentazione del Signore al Tempio, popolarmente chiamata Madonna Candelora. All'inizio della Celebrazione Eucaristica sono state benedette le candele, o meglio coloro che porteranno a casa le candele. Questa benedizione non è un rito scaramantico, ma vuole rappresentare l'impegno del cristiano a vivere la preghiera e così a riscoprire quotidianamente l'interiorità. Le candele della Festa della Presentazione del Signore al Tempio non devono essere conservate come un amuleto, ma devono essere accese ogni qual volta che quest'anno si pregherà in famiglia,

Nella Santa Messe delle ore 18.30 nella Chiesa di San Leopoldo a Cormòns mons. Paolo Nutarelli, parroco di Cormòns, ha spiegato il significato della benedizione delle candele.

Il giorno della presentazione di Gesù al Tempio l'anziano Simeone descrive il Bambino Gesù come “luce per rivelare alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”. Gesù è luce, perché come la luce ci fa vedere i colori. Senza la luce noi non possiamo gustare la bellezza di ciò che ci circonda. Solo con Gesù noi possiamo gustare a fondo la vita. La luce ci fa vedere, però, anche le ombre. Questo spiega, perché Simeone dice che Gesù sarà segno di contraddizione: come la luce Gesù metterà in evidenza le ombre, che sono presenti nella storia di ogni uomo.

Don Paolo ha concluso la sua omelia evidenziando come Maria e Giuseppe vivevano con gioia la loro appartenenza al popolo ebreo. Gesù ha respirato nella sua famiglia terrena l'appartenenza al comunità dei credenti e la gioia di vivere le prescrizione e le feste del popolo a cui apparteneva. Gesù con la presentazione al Tempio ha dimostrato che voleva vivere a pieno la sua umanità sottostando anche alle prescrizioni della Torah.