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Fino a mercoledì 8 gennaio 2025 la Caritas parrocchiale di Cormons, l'emporio della Solidarietà e la raccolta vestiario e materiale vario resteranno chiusi e sospesi --- Domenica 22/12 alla ore 18:30 presso il Santuario di Rosa Mistica la Santa Messa sarà accompagnata dai coristi del corso di Canto Gregoriano dell'Università della Terza Età di Cormons diretta dal Maestro Sergio Spessot --- Domenica 29/12 alle ore 12:00 presso l'icona della Sacra Famiglia di Borgo Savaian ci sarà un momento di preghiera ---

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Santa Fosca a BorgnanoDomenica scorsa si è svolta la festa patronale di Santa Fosca a Borgnano. Ha presieduto la celebrazione don Giulio Boldrin, Direttore del Centro Missionario Diocesano di Gorizia, di cui si riporta l'omelia.

Cari amici di Santa Fosca... vi chiamo così perché celebrare la festa di un Patrono non è una semplice ricorrenza o un’appartenenza, ma ritornare a un rapporto di famiglia.., un affondare le radici in un rapporto intimo con Qualcuno che ci e amico e portatore della fede in Gesù...

La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci conduce all’interno del “discorso della montagna” parole tese ad indicare quella che Gesù ci dice essere la giusta direzione per vivere una vita bella.

La legge antica e la legge nuova.., per tre volte il Vangelo ci incalza con la frase Avete inteso che fu... Ma io vi dico!

Parole non semplici quelle che ci rivolge, nel senso che possono complicarci la vita. Gesù ci mette in guardia dal credere di poterci mettere la coscienza in pace rispettando delle regole. Le regole sono importanti ci dice, ma c’è di più! Gesù non sogna una comunità che si senta a posto soltanto per aver rispettato alcuni adempimenti; . . . talvolta e più facile rispettare le regole che mettersi in ascolto del cuore di Dio! È più facile restare all’esterno che andare al cuore! Forse potremmo sintetizzare così la Parola di questa domenica.

Ci sono parole, dice Gesù, che sono state rivolte agli antichi, ma per capirle bene, fino in fondo, e necessario un cuore giovane, perché se ti fermi alla lettera di quelle parole anche il tuo cuore sarà antico!

Avete inteso che fu detto agli antichi... Ma io vi dico! Gesù ci invita a non accontentarci di quel comando inteso in modo antico, di quella parola, perché il rapporto, la relazione con i tuoi fratelli va molto al di là dei gesti estremi che si possono compiere. Non accontentarti di quella parola intesa in maniera antica, perché la donna, l’uomo che la bontà di Dio ha posto sul tuo cammino e qualcosa di così grande e di così bello che soltanto sognando con gli occhi di Dio potrai comprenderla fino in fondo. Non accontentarti di quella parola~ intesa in modo antico!

Gesù ci mostra i primi tre passi verso la morte: l’ira, l’insulto, il disprezzo. La proibizione nei comandamenti dell’omicidio, dell’adulterio, della menzogna diventano il “trampolino” da cui partire per la vita nuova.., una vita in cui non si toglie la vita, ma la si dona, dove non si

commettono adulteri perché i rapporti sono sempre veri; una vita dove non serve vietare di giurare perché ogni parola e carica di verità e di amore.

Avete ascoltato che ancora una volta Gesù ci propone una meta bella: il Regno dei Cieli e il regno non si raggiunge seguendo delle regole, ma il Regno dei Cieli e andare oltre! Ripeto: osservare delle regole può essere facile se teniamo il cuore, l’anima distanti dall’amore. In una vita piena, in una vita bella (il Regno appunto), non entri a forza di adempimenti, non entri a forza di questo mi compete, questo non mi compete.

Perché Gesù dice queste cose? Perché e importante osservare la Legge di Mose (alla quale Gesù non toglie nulla) o perché e importante andare al cuore delle cose e delle parole? Capire dove sta il nostro cuore...

Noi, cari amici di Santa Fosca, non ci possiamo accontentare di vivere la nostra fede come “una raccolta di bollini”; ho fatto questo e mi aspetto questo... noi vogliamo mettere tutto il nostro cuore e la nostra vita in Gesù e con Gesù...

Non si vede bene che col cuore, l’essenziale e invisibile agli occhi.... Così scriveva l’autore de il Piccolo Principe, ed e proprio vero...

La Sapienza di cui ci ha parlato la prima e la seconda lettura consistono in questo: guardare alla vita con gli occhi del cuore.

In questo siamo illuminati dalla testimonianza di Santa Fosca. Della vita di santa Fosca si hanno poche notizie certe.

Secondo la tradizione, Fosca e la sua nutrice Maura sarebbero vissute a Sabrata, una citta della Libia, nel III secolo. Fosca, figlia di genitori pagani, senti parlare della religione cristiana all’età di quindici anni. Rivelo il desiderio di conoscere meglio i misteri ditale religione dapprima alla nutrice e poi alla madre. Senza dire nulla al padre, le tre donne si recarono in segreto da un sacerdote cristiano, Ermolao, che le istruì e le battezzo. Venuto a conoscenza del battesimo, il padre Siro, decise di punire la figlia: la rinchiuse in una stanza per tre giorni senza darle cibo. Tento più volte di convincerla ad abiurare il Cristianesimo, ma Fosca rimase ferma nella sua decisione.

Poiché entrambe si rifiutavano di abiurare il Cristianesimo, furono consegnate alle autorità e prima torturate ed infine uccise con un colpo di spada nel fianco, un 13 febbraio. Dalla testimonianza martiriale di Santa Fosca mi colpiscono soprattutto tre aspetti... tre aspetti per la nostra meditazione spirituale... Il primo, la tenacia, il coraggio di vivere fedelmente il tempo in cui il Signore ci mette... Saper affrontare infatti le situazioni reali del tempo in cui si vive, senza nostalgie per il passato e senza fughe avveniristiche, e saggezza umana e cristiana insieme. Vivere il proprio tempo! E farsene carico! Con genialità e forte senso di responsabilità. Ecco il primo messaggio che ci lascia la nostra patrona.

Il secondo, il valore della diversità...

La testimonianza di Fosca e Maura ci viene dall’effervescente Africa proconsolare romana, dal contesto che fu di Agostino, Tertulliano, Cipriano e Lattanzio. Ecco quindi che una donna straniera, una “foresta”, per di più africana si fa portatore e testimone del Vangelo... Del resto i nomi la dicono lunga: Fosca, cioè scura e Maura, della Mauritania. Allora

anche i “foresti” talvolta sanno portare qualcosa di buono...

Il terzo, la profonda unita tra fede e vita...

È contradditorio dirsi cristiani e, nel contempo, coltivare la separazione tra fede e vita, professando in chiesa il Vangelo e rinnegandolo con il nostro comportamento appena usciti dal tempio. Occorre essere cristiani a tempo pieno, con tutta la propria persona. Tra fede e vita deve esserci continuità. Altrimenti la nostra personalità rischia di divenire dissociata, schizofrenica. L~ testimonianze. ~ martiri ci dicono che Gesù Cristo e causa prima di salvezza e di umanizzazione. La sua presenza nelle coscienze crea una rivoluzione spirituale e morale, trasformando l’azione, le scale dei valori, le modalità di costruzione della città. Al centro e posta la persona, con la sua dignità trascendente,

con i suoi doveri e diritti. In Cristo, Chiesa e società civili sono chiamate al suo servizio, per il suo sviluppo integrale.

Partecipando a questa Eucaristia, celebrata in onore di Santa Fosca, rinnoviamo la nostra

professione di fede in Cristo, Via, Verità e Vita, nostro cibo nel cammino quotidiano.

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