COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Mercoledì 27 febbraio si è svolto il quarto incontro del percorso di riflessione organizzato dall'Unità Pastorale di Cormòns assieme all'Associazione Piccola Accademia in occasione dell'Anno della Fede. In questo incontro don Nicola Ban ha portato la sua riflessione sulla Chiesa. Don Nicola ha iniziato il suo ragionamento dal brano degli Atti degli Apostoli (At. 2,42) che descriveva le prime comunità cristiane. L'evangelista Luca negli Atti descrive la comunità formata dopo la Pentecoste attorno a Maria e agli apostoli con quattro caratteristiche. La prima è la stabilità nelle relazioni: una Chiesa non supermarket in cui acquistare dei servizi, ma una comunità in cui le relazioni tra i componenti sono intense. La seconda è l'insegnamento degli apostoli (didachè). Un insegnamento che aveva al centro l'evento della Pasqua. Alla luce della Pasqua e della vita di Gesù gli apostoli rileggevano le Scritture per poter tracciare un cammino di conversione e di cambiamento della propria vita. La terza caratteristica è lo spezzare del pane, l'Eucarestia. La quarta caratteristica è la Koinonia, la comunione con Dio e con i fratelli. Segno concreto di questa comunione è la condivisione dei beni. La preghiera è una pratica comune della prima comunità cristiana. Gesù pregava nei momenti più importanti e difficili così anche gli apostoli pregavano molto seguendo l'esempio del loro Maestro, ma anche come è tradizione nel popolo ebraico.
Il cuore della prima Chiesa formata dagli apostoli è la Pasqua. La Pasqua però è un evento così grande da non poter essere raccontato soltanto dalle parole. Ci vogliono i gesti. La tradizione, di cui si parla nella Chiesa, non significa abitudine o usanze, ma la modalità in cui si vive e narra la Pasqua nelle comunità cristiane.
Don Nicola ha continuato la sua riflessione definendo il ruolo dei vescovi. Gli apostoli hanno ricevuto da Gesù la missione di evangelizzare. Gli apostoli già nelle prime comunità cristiane che nascevano condividevano la missione di evangelizzare con altri (ricordiamo Tito e Timoteo). In ogni Chiesa locale che si formava gli apostoli nominavano una persona con il ruolo di evangelizzatore. Il ruolo dei vescovi è quindi quello di insegnare, predicare il Vangelo in modo autorevole. Non dobbiamo, però dimenticare che è compito di ogni cristiano attualizzare nella sua vita la Pasqua del Signore.
Se ogni cristiano ha il senso soprannaturale della fede e deve rendere vivo il deposito della fede e i Vescovi sono interpreti autorevoli della Parola, quale ruolo ha il Papa? Per rispondere a questo interrogativo don Nicola Ban ha ripreso in mano il Vangelo. Leggendo i Vangeli, infatti, all'interno del gruppo degli apostoli Pietro ha avuto un ruolo diverso. Ricordiamo solo alcuni fatti. E' stato il primo a confessare la fede in Cristo figlio di Dio. Gesù gli ha dato il nome di Cefa (pietra) e ha dato a lui le chiavi nonché il potere di legare e slegare. Pietro, però è anche un peccatore, perché lo rinnega tre volte e viene rimproverato da Gesù. La prima Chiesa lo riconosceva un ruolo di primato tra gli altri apostoli. Il Papa riveste, quindi, il ruolo di successore di Pietro.
Il prossimo appuntamento del percorso, organizzato dall'Unità Pastorale e dall'Associazione Piccola Accademia in occasione dell'Anno della Fede, è programmato per mercoledì 20 marzo, quando don Nicola Ban continuerà a riflettere sul Mistero della Chiesa.
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