COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
"Essere Chiesa significa sentirsi parte di una comunità in cammino"
Pasqua è la Festa più importante per un cristiano e per la Chiesa: noi crediamo in Gesù risorto, il Vivente che che cammina con noi. Per questa ragione, in occasione della Pasqua di Resurrezione, la redazione ha pensato di intervistare il parroco dell'Unità Pastorale di Cormòns.
L'Unità Pastorale di Cormòns è un esperimento di come in futuro sarà organizzata la pastorale nella nostra Diocesi: più parrocchie riunite assieme con un gruppo di sacerdoti a cui è affidata la cura dell'unità pastorale. La sfida è coniugare l'esigenza del mantenimento dell'identità delle singole parrocchie e allo stesso tempo prevedere un camMino pastorale comune. Riguardo a questo problema quale il modus operandi che tu stai cercando di sperimentare a Cormòns?
Nell'Unità Pastorale c'è una comunità di presbiteri che è a servizio delle comunità parrocchiali. E' ovvio che certi servizi vengono centralizzati. La prospettiva in futuro potrebbe essere che la formazione degli operatori pastorali (catechisti, animatori liturgici e animatori della carità) sia fatta in modo coordinato. In Ogni comunità sono presenti alcune persone, che non sono mai tante, che cercano di mantenere viva la comunità stessa specie nel servizio liturgico.
I primi discepoli di Gesù, quelli che, come dice Giovanni apostolo, nella sua lettera hanno avuto la fortuna di toccare il Verbo della vita, cioè il Risorto il Vivente, hanno formato la prima Chiesa. Gli Atti degli Apostoli dicono: "Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, 47lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati." (At. 2, 42-46) Questa è la descrizione del modello di parrocchia a cui dobbiamo confrontarci. L'Unità pastorale di Cormòns in confronto quali potenzialità ha e quali limiti deve superare?
Borgnano, Brazzano, Cormòns e Dolegna sono eredi di 2000 anni di tradizione cristiana che si sente ancora presente nelle comunità. Siamo eredi dell'impegno pastorale di tanti sacerdoti e laici che nella storia si sono impegnate a favore delle comunità cristiane. In questi ultimi anni è maturata in tante persone la corresponsabilità dell'azione pastorale, ma nel concreto i laici fanno ancora molto affidamento sui preti.
Molto spesso abbiamo paura di essere in pochi e quindi più fragili e non capaci di sopravvivere alle perturbazione che la vita ci pone davanti. Siamo come i discepoli sulla barca che talvolta hanno paura delle tempeste piccole e grandi. Come i discepoli il Signore ci chiede di avere fede in Lui e di non temere.
Non possiamo rimanere prigionieri di una pastorale del passato se questa non ci riesce a far crescere in carità e in annuncio. La comunità cristiana, sull'esempio di Maria “che serbava” ciò che le capitava nel suo cuore meditandoci sopra, è chiamata a riflettere e a rileggere la propria esperienza alla luce del Vangelo senza paura di cambiare pastorale. Siamo attenti: cambiare per cambiare o per il gusto della novità non ha senso. Ogni cambiamento anche nella pastorale è il frutto di una riflessione e deve essere funzionale all'annuncio di Gesù Cristo crocefisso, morto e risorto.
Quale augurio pasquale vuoi fare ai tuoi parrocchiani e quale augurio pasquale fai a te stesso?
Il mio auguri è di riscoprire l'appartenenza ecclesiale. Causa varie motivazioni più o meno veritieri, ho la sensazione che quando si parla di Chiesa si intenda una “struttura burocratica” lontano dalla gente (e di conseguenza dal Vangelo), invece no! Essere Chiesa significa sentirsi parte di una comunità di un popolo che è in cammino dove vescovi preti sono a servizio di questo popolo. Tutte le donne e gli uomini che formano la comunità devono impegnarsi nell'annuncio di Cristo risorto scoprendo i propri talenti e la propria ministerialità.
Nella Messa di Domenica di Pasqua come è tradizione consegneremo ad ogni famiglia il pane benedetto, affinché sia spezzato prima del pasto pasquale. Mi auguro che il Signore mi dia le capacità e l'entusiasmo di spezzare bene questo pane per le comunità che mi sono state affidate.
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