COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
La chiesetta di Santa Fosca è testimoniata almeno dal 1427 in un toponimo. Con questo titolo è l'unica della diocesi di Gorizia, anche quando questa si estendeva più ad ampio raggio. L'intitolazione risale a dopo il XII secolo, quando una chiesa omonima venne eretta a Torcello nella laguna Veneta.
Ha conservato a lungo la vela campanaria mozza nel timpano, ma non è stata sempre così.
La circondano muri di arenaria che hanno subito l'usura del tempo e dell'uomo. Ultimo quello della grande guerra come testimoniano le trincee presenti a breve distanza.
E' situata in una felice posizione che guarda al Collio ed al Carso sul versante a nord del colle di Medea, questa increspatura anomala della terra.
I Borgnanesi erano orgogliosi della particolarità della loro Chiesa: lo spiega apertamente al visitatore apostolico nel 1570 il camerano Giovanni, figlio del maestro Simeone, quando afferma che hanno i loro conti, benchè con rendite poverissime e la proprietà di un solo campo. Il servizio religioseo è minimo, in paese si celebra la Messa soltanto la Domenica e alle feste per il resto devono ricorrere alla pieve di Cormòns, un vero dramma nei tempi della cattiva stagione.
Una costante anche nella storia di Borgnano è la preoccupazione per la messa nel loro paese. Così, il 30 Agosto 1579, i camerari e altri testimoni, nella casa del vicario di Cormòns, stipulano un contratto con frate Agostino Rosa da Udine e prete Nicolò Carneo, con lo scopo di officiare per un anno nella chiesa di Santa Fosca.
A metà settecento, dopo la soppressione del patriarcato di Aquileia e la erezione delle arcidiocesi di Udine e Gorizia (1752) il pastore Carlo Michele d'Attems prende immediato e personale contatto con tutti i paesi. La visita pastorale del 1753 è occasione per presentare l'insufficenza della piccola e non comoda chiesa di Santa Fosca e per chiederne una nuova e più accessibile. Da parte Cormonese c'è disponibilità a concedere la nuova chiesa e a permettere i sacramenti dell'eucarestia e della estrema unzione.
Non risulta facile arrivare alla nuova chiesa e col passare degli anni quella sul colle viene ormai considerata fuori dalla comunità. Il vescovo Francesco Filippo Inzaghi osserva che essa rimane esposta a furti ed offese alla sua sacralità e decreta che si inizi la costruzione della nuova chiesa,
Durante la prima guerra mondiale la chiesetta viene semidistrutta. In seguito, grazie al lavoro spontaneo e disinteressato di un gruppo degli uomini del paese, la chiesetta viene mano a mano ricostruita.
La chiesa rimessa a nuovo venne inaugurata festosamente il giorno di Santa Fosca nel 1922.
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