COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Dieci anni di attività che si possono condensare in 56 ragazzi saliti sul palcoscenico, 43 spettacoli portati in 13 teatri della regione, 1.300 ore di prove e 12mila spettatori: sono numeri importanti ma dietro c’è il lavoro, l’impegno e la partecipazione di tante persone a cominciare dalle famiglie che hanno incoraggiato e seguito con passione. Ma come ha ricordato don Paolo, sabato scorso alla prima dello spettacolo, “il teatro è dentro un sogno molto più grande che si chiama Ric, un sogno che tutti abbiamo la responsabilità di alimentare e far crescere. E il futuro del Ric ha bisogno di nuovi sognatori”. I Rompiscena ci sono e ci saranno.
Ma per tracciare un bilancio di questi anni abbiamo intervistato Andrea Femia, che ha fondato assieme al parroco Paolo Nutarelli, i Rompiscena e di cui è stato in questi anni regista.
Partiamo dal musical Mary Poppins, che in tutti i suoi otto spettacoli ha fatto sempre sold out. Quali i motivi di questo straordinario successo?
Le motivazioni sono diverse. I ragazzi in questi anni sono cresciuti molto, sia artisticamente che come gruppo. Una maggior consapevolezza e condivisione dell’impegno ha portato anche ad ottenere migliori risultati. In secondo luogo, l’aiuto e le grandi capacità di Camilla Tuzzi nel canto e nelle coreografie e di Francesco Marcon nella recitazione e nell’allestimento scenico ci hanno permesso di osare un po’ di più, proponendoci obiettivi che anni fa difficilmente saremmo riusciti a raggiungere. Non da ultimo, devo ammettere che la scelta di allestire proprio questo spettacolo è stata fortunata: abbiamo capito che grandi e bambini continuano a essere incantati dalle storie di Mary Poppins.
Al di là di Mary Poppins, quale bilancio si può tracciare di questi 10 anni di attività dei Rompiscena?
E ormai sono quasi 11! Tutto quanto è iniziato nella tarda estate del 2008: io e don Paolo Nutarelli, allora cappellano, volevamo elaborare una proposta educativa attraverso il teatro ai ragazzi che frequentavano le scuole superiori. Un’attività che potesse attrarre anche persone che non facevano parte delle associazioni e che non frequentavano abitualmente il ricreatorio. Il teatro ci sembrava potesse da un lato avere la giusta attrattiva, dall’altro fornire gli strumenti giusti per far crescere i ragazzi. In tutti questi anni sono “stati Rompiscena” più di cinquanta giovani tra i 14 e i 30 anni. E sono state tantissime anche le persone che ci hanno aiutato in moltissimi modi. Dal canto curato da Paolo Rigonat alle coreografie di Sara Paselli, e poi costumi, scenografie, trasporti, pagnotte a forma di cuore… ci siamo sentiti davvero sostenuti dall’intera comunità.
Cosa rappresenta per voi salire su un palco?
Far parte dei Rompiscena significa molto più che cantare, ballare, far ridere o riflettere un pubblico all’interno di un teatro. Lo spettacolo è solo la fine di un percorso che dura molti mesi, durante i quali ci troviamo almeno due volte a settimana per studiare e provare, ma soprattutto vivere insieme un’avventura che ricomincia ogni anno. Rompiscena vuol dire mettersi in gioco continuamente, condividere con i compagni una parte di sé stessi, prendersi impegni e responsabilità insieme al gruppo per creare qualcosa di bello ed averne un riscontro dal resto delle persone. Ma salire sul palcoscenico non è solo la giusta coronazione del lavoro svolto: è una miscela di suoni, luci e profumi che rende un gruppo di amici qualcosa di unico.
Da quest’anno, con la dichiarazione dei redditi, si può devolvere il 5X1000 in favore del Ric Cormons, che essendo associato a NOI ASSOCIAZIONE, rientra nelle Associazioni di promozione sociale. Basterà indicare nell’apposita casella del riquadro del 5 per mille il CODICE FISCALE del Ric Cormons: 91035880318 e apporre la firma.
Senza spendere un euro in più, si potrà contribuire a sostenere le attività del nostro Ric.
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