FESTA DELLA B.V. DEL ROSARIO E SALUTO DELLA COMUNITA' A DON FEDERICO

[wysiwyg_imageupload:87:]Nella processione della B.V. del Rosario il grazie a don Federico.  

La prima domenica di ottobre è tradizione per la parrocchia di Cormòns celebrare con la processione la Festa della Beata Vergine del Rosario. Da qualche anno la festa della Madonna del Rosario diventa il momento per iniziare l'anno pastorale nella Parrocchia di Cormòns affidandoci a Maria. Quest'anno il consiglio pastorale ha pensato di dare più importanza alla celebrazione mariana spostando tutte le Celebrazione della domenica mattina nella chiesa di San Leopoldo, dove è custodita la statua della B.V del Rosario, e facendo iniziare la processione dalla Chiesa di San Leopoldo dopo la Santa messa delle 10.00.

Quest'anno la processione della Madonna del Rosario è stata l'occasione per ringraziare e salutare don Federico Butkovic che domenicaprossima alle ore 11.15 a San Floriano del Collio, presentato dall’Arcivescovo, farà il suo ingresso in questa nuova Comunità come nuovo Amministratore Parrocchiale. In questa settimana anche le comunità di Borgnano e Dolegna hanno salutato e ringraziato don Federico. Nei prossimi giorni anche i brazzanesi potranno salutarlo e ringraziarlo per il servizio svolto. Don Federico silenzioso, timido ma sempre disponibile lo ricorderemo sempre per la sua passione per la musica sacra e la grande bravura nel suonare l’organo. In tante occasioni, in q

uesti due anni, ha accompagnato la Corale Sant’Adalberto nelle celebrazioni solenni. Nel servizio pastorale a Cormòns don Federico ha curato particolarmente la comunità slovena della Subida. L'Arcivescovo ha chiesto a don Federico di continuare il suo servizio alla Subida e nella celebrazione della Santa Messa mensile in sloveno a Scriò. Durante l'offertorio la comunità cristiana di Cormòns ha donato a don Federico una statua di Santa Cecilia, la patrona della musica, opera degli artigiani dell'Alto Adige. L'augurio che Cormòns fa a don Federico è di avere la forza di donare la propria vita a Dio proprio come Santa Cecilia.

La nostra Unità Pastorale deve interrogarsi sul suo futuro. La perdita di un altro presbitero deve farci comprendere che la comunità cristiana non è il prete. Lo dice chiaramente il Vangelo: la Vigna non è affidata ai sacerdoti o a un gruppo ristretto di persone, ma è affidata ad ogni battezzato. Serve quindi una comunità di cristiani che siano adulti, consapevoli e riconoscibili.

Per adulti si intende responsabili di ciò che sono. Un adulto non vive delegando le responsabilità agli altri: c'è spazio per tutti in parrocchia. La Caritas parrocchiale abbisogna di volontari per ascoltare, accompagnare le persone che vivono momenti di difficoltà. Il ricreatorio sta diventando un punto di aggregazione per i ragazzi servirebbero degli adulti che siano disponibile ad una presenza in ricreatorio. Infine sarebbe bello riuscire a trovare un gruppo di volontari che gestiscano un doposcuola per bambini con difficoltà negli studi.

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Abbiamo bisogno di una comunità di cristiani consapevoli cioè formati che conoscono la loro fede e gli insegnamenti di Gesù. La parrocchia e la diocesi offrono molte occasioni per formarsi. Come possiamo trasmettere la nostra fede ai nostri figli se non la conosciamo?

Infine la nostra comunità deve avere cristiani riconoscibili, in altre parole che non hanno paura di testimoniare la loro fede nel mondo.