COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
È stata quella di domenica 6 maggio una giornata importante per le comunità parrocchiali della Collaborazione pastorale. E non solo perché 38 giovani, in un Duomo gremito di familiari, amici e fedeli, hanno ricevuto dal vescovo Carlo il sacramento della Cresima, ma perché uno di questi, la giovane Andrea, ha ricevuto anche il Battesimo e si è accostata alla Prima comunione. È molto significativo ciò che è avvenuto: Andrea ha vissuto unitamente i sacramenti dell’Iniziazione cristiana, dopo un cammino di due anni, accompagnata, in modo particolare da suor Maria e dal diacono Marco. E la comunità, presente in Duomo, ha voluto partecipare con un applauso al battesimo di Andrea, mentre le campane suonavano a distesa. E come ha scritto il parroco don Paolo su Settimana Insieme “i Sacramenti dell’iniziazione non sono un fatto privato, ma si inseriscono, a pieno titolo, nella vita della Comunità ecclesiale, che interamente viene coinvolta: non solo il parroco, i catechisti, i testimoni anzi, al primo posto, ci sono i genitori. Essere cristiani non significa infatti essere iscritti in un registro e apprendere alcune norme e concetti, ma è incontrare Cristo partecipando alla vita della Comunità. Poi, la celebrazione dei Sacramenti non è la conclusione di un percorso ma una tappa: il cammino deve proseguire. Bisogna cioè fare esperienza di vita cristiana, attraverso la catechesi, la partecipazione alla liturgia, la testimonianza di una vita trasformata dallo Spirito”.
Nell’omelia della Messa il vescovo Carlo ha parlato di stupore, amicizia e amore. “Immagino che un po’ di stupore e di meraviglia – ha detto l’arcivescovo - si sia dipinto sul volto dei vostri genitori e degli adulti che vi conoscono quando voi cresimandi avete detto che volevate ricevere la cresima”. Uno stupore derivante, secondo il presule, dal fatto che gli adolescenti avessero deciso di ricevere la cresima, adolescenti che, e sono parole del vescovo, “spesso in apparenza lontani, distratti, presi da mille emozioni e mille sensazioni, abituati a comunicare a faccine, like, messaggi whatsapp, post su facebook e talvolta sono così discontinui nei loro impegni, a volte persino indisponenti nello loro sfacciataggine o nelle loro dure chiusure”. Eppure la loro è stata una scelta “precisa in assoluta libertà” e questi sono “giovani che hanno voglia di vivere, di capire, di cercare, di realizzarsi, di non stare sul balcone, ma vogliono impegnarsi a rendere il mondo più bello e giusto rispetto a come noi adulti glielo stiamo consegnando”.
Poi l’amicizia. “Per noi adulti - ha sottolineato il vescovo Carlo – è una parola che spesso ha perso significato, si è logorata con il tempo, ha perso ogni poesia. Ma per i giovani l’amicizia è ancora qualcosa di importante, a volte persino di vitale: chi non ha amici è perduto. Ed è qualcosa di loro. Talvolta i genitori vogliono essere amici dei loro figli, ma non è il loro ruolo: l’amico, l’amica è più del fratello e della sorella, È la persona che ti accoglie, che condivide, che ti capisce, che raccoglie le tue confidenze, che ama persino i tuoi difetti”. E qui l’accostamento a Gesù non è causale: “Gesù è un amore estremo e questo amore – ha ricordato l’arcivescovo – non è solo esterno a voi ragazzi e ragazze, ma viene messo nei vostri cuori perché è lo Spirito santo. Un amore che non è l’emozione di un momento, ma una scelta di vita che poi si realizza e va confermata momento per momento, nei piccoli o, talvolta grandi gesti della vita quotidiana”.
Nella parte conclusiva dell’omelia il vescovo Carlo si è rivolto ai giovani cresimandi dicendo che “a voi scegliere, mettendo in gioco la vostra libertà, la vostra persona, tutti i doni, le qualità, i sogni, i progetti che vi caratterizzano. Scegliere se amare, aprendovi a Dio e agli altri, o se richiudevi in voi stessi”, E ancora: “Dio ha sempre una porta sempre aperta, a cui ritornare. E lo dico in particolare agli adulti, spesso feriti dalla vita, delusi e stanchi, smarriti e senza più sogni: la porta del cuore di Dio è sempre aperta e sulla porta c’è Lui che ci accoglie e anzi ci corre incontro”.
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