COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Buona strada e buona caccia. Con questo invito rivolto agli scout schierati in cerchio in ricreatorio si sono conclusi domenica scorsa tre giorni di festeggiamenti del 70.mo anniversario di fondazione del gruppo Cormons 1. Sono stati tre giorni intensi, vissuti da tutte le branche del gruppo, ma anche dai vecchi scout che hanno indossato ancora una volta il fazzolettone bianco e rosso rivivendo i giorni giovanili trascorsi nello scoutismo cormonese. Sono stati tre giorni vissuti con uno sguardo al passato ma anche proiettati al futuro per camminare ancora insieme, come ha ricordato il parroco all’omelia della solenne Messa celebrata in un duomo gremiti di fedeli nella domenica che si ricordava anche la Madonna del Rosario.
Buona è stata la partecipazione ai diversi eventi preparati con cura dalla Comunità capi, eventi iniziati con la conferenza di Alberto Pellai al Teatro Comunale. Era uno degli appuntamenti principali, uno dei pezzi più forti dei tre giorni e non ha deluso le aspettative: il teatro è stato riempito da genitori, educatori, insegnanti per ascoltare Pellai, un medico psicoterapeuta, ricercatore dell’Università di Milano, esperto dei problemi dell’età evolutiva. Il tema, pur affascinante, non era di quelli di grande attrazione: “Si impara anche e soprattutto dagli errori. L’insuccesso come strumento pedagogico”, ma Pellai - introdotto dal giornalista Nicolò Bortolotti - ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con un linguaggio comprensibile da tutti accompagnato da alcuni video ed anche di aneddoti familiari – è padre di quattro figli – che alle situazioni che molti genitori si ritrovano nel rapporto dei figli ma anche le risposte che si trovano alle diverse problematiche. I ragazzi devono crescere da soli, seguiti amorevolmente dai genitori, e da soli superare gli errori e le sconfitte che immancabilmente incorrono fin da piccoli. L’aiuto die genitori sta nel farli capire, nel farli ragionare sui loro insuccessi, a partire da quelli scolastici, perché solo se nel saranno capaci da soli riusciranno a crescere e ad affrontare i rischi che la vita ci mette davanti quotidianamente.
L’area del ricreatorio è stata poi nella giornata di sabato interessata da più eventi, dai giochi per i più piccoli alla inedita gara di cucina che ha visto impegnati esploratori e guide e la partecipazione di quattro quotati chef. Paolo Zoppolatti de Il Giardinetto, Massimo De Belli del CasteIlo Formentini, Alessandro Gavagna de Il Cacciatore e Mario Rossi, già cuoco alla locanda Due Fratelli, hanno guidato i ragazzi a preparare varie pietanze usando le rudimentali cucine a legna che d’estate vengono utilizzati dai ragazzi nei campi di riparto. Esploratori e guide si sono impegnati ad accendere il fuoco e a tenerlo vivo, a preparare i cibi. Una tenzone non priva di momenti di allegria che ha portato alla fine a nessun vincitore – la giuria salomonicamente ha considerato primi ex aequo – e i piatti veramente gustosi (risotto al melograno, polpettine. pollo, polenta e sugo tanto per indicarne alcuni) sono stati assaggiati alla fine dal pubblico presente e che in parte ha seguito pure le varie fasi della preparazione.
E anche la serata ha avuto uno spazio gastronomico con “la cena in bianco e rosso”, nell’area della via Cancelleria Vecchia, che ha registrato una buona partecipazione nonostante il clima non certo favorevole a una cena sotto le stelle. Ma è emerso lo spirito scout e la sfida è stata vinta. Come quella delle due band che si sono alternate sul palco: la Kiowa onkay formata da “vecchi scout” e la Red ‘n ‘white composta da più giovani che hanno proposto canzoni scout tra cui una inedita scritta proprio per il 70.mo. Brani intercalati da interventi che hanno ricordato i vecchi scout che non ci sono più, ed esperienze vissute da chi, dopo aver preso “la partenza” ha scelto strade diverse da quello dello scoutismo ma sempre con l’obiettivo di crescere e cercare di lasciare un’impronta per un mondo migliore.
Per chi ha voluto riandare ai 70 anni di vita del Cormons 1°, è stato sufficiente visitare la mostra fotografia, una rassegna ricca di immagini, da quelle delle prima promessa del 1947 agli ultimi campi estivi, un carrellata di volti e di personaggi che hanno scritto la storia del Cormons 1°. Uno sguardo tra le foto alla ricerca di quelle degli anni Cinquanta e Sessanta per ritrovarsi ragazzi e rivedere amici di un tempo. E tra queste immagini una chicca, giunta proprio all’ultima giornata: un album di fotografie di vita scout che don Cesco Plet, cappellano a Cormons dal 1952 al 1955, aveva conservato e che il nipote Franco Brussa ha voluto donare al Cormons 1° assieme a molte altre fotografie che attendono ora di essere catalogate.
La tre giorni come abbiamo scritto all’inizio si è conclusa al ricreatorio con il Cerchio della gioia in una domenica piena di sole che ha visto anche la consegna dei premi alla famiglia Pizzamiglio autrice del logo del 70.mo, e dei vincitori del concorso di fotografia, Stefano Penasa e Rossella Zanini. L’ammainabandiera e la foto di gruppo dinanzi al portale del 70.mo realizzato all’ingresso del ricreatorio hanno calato il sipario.
Ma il Cormons 1° non si ferma. La strada continua: domenica 15 ottobre si aprirà il nuovo anno sociale. Altre sfide attendono il Cormons 1° per camminare e crescere insieme alla comunità.
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