COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
La Celebrazione Eucaristica della Notte di Natale è iniziata a Cormòns con il Duomo nella penombra. Al canto del Gloria, quando è stato portato il Bambinello sulla paglia preparata sotto la mensa dell’altare, le luci della chiesa sono state accese. Questo gesto è stato fatto per sottolineare che le tenebre esistono: la nostra storia è segnata dall’oppressione, dalla vendetta, dalla sofferenza. Il Bambino di Betlemme non rimuove le tenebre, ma le condivide.
Nell’omelia monsignor paolo Nutarelli ha ricordato che il Natale ci insegna che noi non siamo al centro della storia. Chi di noi conoscerebbe Erode o il governatore Quirino se non lo conoscessimo, perché l’evangelista Luca scrive di loro, ma erano uomini potenti. Eppure i loro nomi sono entrati nella storia in relazione a Gesù, perché il centro non siamo noi, ma è Dio. La tecnologia e i social network, al contrario, ci hanno fatto credere che il mondo voglia sapere quello che facciamo, quello che pensiamo, dove andiamo. La tecnologia ci ha fatto quasi credere che il prima e il dopo sono orientati sulla nostra vita. Il Natale del Signore ci insegna a relativizzare ciò che siamo. Dio è il centro della storia e noi siamo solo parte.
Il tema delle nuove tecnologie è stato ripreso da don Paolo Nutarelli anche nell’omelia della Celebrazione Eucaristica del giorno di Natale. Donpi ha ricordato che tra le “app” più scaricate per cellulari o dispositivi simili c’è quella chiamata bussola che informa dov’è il nord e le coordinate dove ci si trova. Il Natale del Signore è simile a questa “app”, perché ci ricorda dove mi trovo io rispetto a Dio. Ci ricorda che l’onnipotente illimitato ha voluto diventare limitato e finito come noi uomini. A differenza noi uomini vogliamo essere illimitati ed infiniti. Natale ricorda che a prescindere dove noi siamo possiamo raggiungere Dio. Per far ciò dobbiamo curare la nostra interiorità solo così riusciremo ad essere felici cioè riusciamo a soddisfare il desiderio di vivere una vita piena. Litigi, egoismi, nervosismi, guerre sono frutto di chi cerca nelle cose e nel successo la felicità.
Al termine della Santa Messa solenne sono stati distribuite ad ogni famiglia una piccola candela con una richiesta: accenderla prima di spezzare il pane nel pranzo natalizio recitando assieme alla propria famiglia una preghiera. Il Natale diventa quindi la festa della famiglia e della comunità parrocchiale famiglia di famiglie.
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