Il Vescovo Carlo ai neo cresimati: Dio ci ha dato, grazie a Gesù, la dignità di figli suoi che non ci viene tolta

38 giovani diciassettenni della nostra Unità Pastorale hanno vissuto, domenica 4 maggio in Duomo a Cormòns, la loro Festa della Confermazione, ovvero la Cresima. Con il Sacramento della Confermazione questi giovani hanno confermato il loro Battesimo impegnandosi a seguire Cristo Via, Verità e Vita. Con la Confermazione anche Dio ha confermato di voler continuare il suo progetto di Amore verso questi neo cresimati. È un momento importante per la vita delle nostre Comunità ma anche l’occasione per ridire che Cristo, ancora oggi, è la Parola che parla al cuore di ogni uomo, specialmente se giovane. 

L'Arcivescovo di Gorizia, che ha celebrato il Sacramento della Cresima, ha ringraziato i 38 giovani per le lettere che gli hanno scritto in cui presentandosi hanno manifestato la loro volontà di vivere il Sacramento della Cresima con convinzione per confermare il loro sì a Dio. Il Vescovo ha anche apprezzato che molti dei giovani cresimati sono già impegnati nell'Unità Pastorale cormonese svolgendo il ruolo di animatori, o nel gruppo scout oppure dell'Azione Cattolica. Le lettere che i neo cresimati hanno scritto al Vescovo sono ricche anche di domande sulla fede molto profonde che l'Arcivescovo si è impegnato a rispondere personalmente via mail. Mancava nelle lettere delle riflessioni sulla vita eterna. Il Vescovo Carlo ha ricordato che ha avuto modo di discutere con una ragazza proprio di diciassette anni sulla vita eterna. La ragazza non riusciva ad immaginarsi una vita dopo la morte in cui noi vivremo con il nostro corpo, e non solo con la nostra anima, in cieli nuovi e terre nuove come dice San Pietro. Per lei la nostra vita dopo la morte è una vita in cui noi saremo solo spiriti. I Vangeli invece di dicono che noi saremo risuscitati in corpo e anima come Gesù che si è lasciato toccare dai suoi discepoli dopo la sua Resurrezione. La nostra figliolanza a Dio Padre che ci è donata nella Pasqua di Gesù ci fa vivere la gioia, già in questo mondo, se sapremo donarci agli altri come ci insegna il Vangelo, ma vivremo una gioia più grande dopo la morte dove con il nostro corpo, e anche con il nostro nome, potremo vivere in comunione con Dio Padre.

Il Vescovo Carlo ha ricordato come lo Spirito è uno dei doni della Pasqua. Spirito Santo che è donato per sempre, perché ci è donato non prestato per un tempo limitato. Dio, infatti, ci ha dato grazie a Gesù una dignità di Suo figli che non ci viene tolta.