L'esperienza della catechista Carlotta

Ci piace pensare che l’Unità Pastorale di Cormons sia realmente un insieme di più comunità parrocchiali e non una semplice razionalizzazione di risorse. Oggi siamo andati a Borgnano, a cercare di capire come sia la vita della Comunità. Abbiamo cercato di capirlo attraverso le piccole cose, come spesso succede, intervistando una giovane ragazza che aiuta nel servizio di catechesi, Carlotta Comar.

Carlotta, in cosa consiste il tuo servizio?

Io aiuto la signora Nelvia nella catechesi dei bambini di 9 anni che si stanno preparando alla Riconciliazione. Quest’anno abbiamo un gruppo di 5 bambini: Nelvia segue la parte più didattica, mentre io la aiuto seguendo i bambini e facendoli giocare. Purtroppo da questo mese non potrò più aiutare, a causa delle lezioni universitarie.

 Secondo te vale la pensa mantenere la catechesi a Borgnano?

 Da quest’anno la catechesi per i bambini della Riconciliazione è tornata a Borgnano. Negli ultimi anni, infatti, la catechesi veniva fatta sempre a Cormons, ma è un peccato non far svolgere ai bambini le attività all’interno della comunità in cui vivono. Una volta, quando facevo io catechesi, eravamo sempre qui a Borgnano: magari le attività comprendevano diverse annate, ma era bello fare gruppo tutti insieme.

 Adesso però i numeri sono ridotti.

 Dei 5 bambini che abbiamo solo 2 sono di Borgnano: gli altri sono bambini di Cormons che hanno scelto di venire qui per una questione di comodità. Alcuni bambini, magari perché frequentano le scuole elementari a Medea, preferiscono fare attività altrove per rimanere nella stessa cerchia di amicizie. A Borgnano è comunque il primo anno che si torna a fare catechesi: più avanti il gruppo sicuramente sarà più ampio.

 Come sono i rapporti con la Parrocchia di Cormons?

C’è sempre pieno supporto e collaborazione. Nelvia partecipa alle riunioni dei Catechisti a Cormons e utilizza lo stesso materiale. In questa seconda parte dell’anno viene a darci una mano anche il Parroco, don Paolo. Qualche settimana fa abbiamo portato anche i bambini al santuario di Rosa Mistica, per far conoscere le diverse realtà dell’Unità Pastorale.

 Come ti sembra la comunità di Borgnano, a cui appartieni?

 Secondo me la comunità di Borgnano è molto viva. E’ un segno il fatto che si sia voluto riportare la catechesi qui. Per il resto c’è una grande partecipazione alle messe festive, soprattutto la domenica mattina. Don Franco Gismano in questo senso ci aiuta molto, venendo sempre a celebrare qui da noi. Rimangono anche tutte le altre iniziative, come ad esempio la Via Crucis o la festa per S. Fosca. Anche se non è possibile avere sempre un sacerdote presente, cerchiamo di arrangiarci.

In un momento in cui i sacerdoti sono sempre meno e si fa fatica a mantenere vive tutte le comunità presenti sul territorio, la soluzione non può che venire dai laici. Se c’è un senso di appartenenza, se si sente il bisogno di fare qualcosa in comunità, allora è giusto impegnarsi e, in caso, “arrangiarsi”.