COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Alla presenza dell'Arcivescovo, è iniziato oggi l'Ottavario di preghiera a Rosa Mistica.
Durante la predica, l'Arcivescovo ci ha ricordato come tutti noi abbiamo avuto la chiamata. Siamo stati chiamati, da principio, alla vita. La Madonna, in particolare è stata chiamata due volte: la prima, alla vita e la seconda per dare la vita a Gesù.
Ci chiediamo spesso: "ma come è nata la statua della Madonna?"
Tutto ebbe inizio nel 1710 quando lo scultore Francesco Regola costruì la statua, in legno e cartapesta che le era stata commissionata dalla nobile Orsola de Grotta per le sue alunne di catechismo. La nobile si lamentò perchè la statua non era riuscita bene e lo scultore fu pronto a scusarsi dicendo “la si quieti, signorina, vedrà che la mia statua, con tutti i difetti che le vuole trovare, non andrà molto che farà miracoli”.
Infatti, il 15 Gennaio 1737 (ricordo che oggi E' il 15 gennaio - coincidenza ?) la piccola statua di Rosa Mistica iniziò a sudare e continuò a sudare per più di 15 giorni. Sorelle e sacerdoti asciugarono quella preziosissima rugiada con panni di lino che vengono ancora oggi conservati come reliquie.
Quella stessa sera la Madonna ridonò la salute a Leonardo Cochar, uomo di 79 anni, che lasciò ai piedi della Vergine le sue grucce per sempre. Accanto, un mendicate depose un soldino chiesto in elemosina ad una signora, il suo gesto inatesso fu seguito da tutti i presenti. Da quel momento grazie ed offerte furono continue.
Il 21 Marzo dello stesso anno ci fu un’altro segno prodigioso. Protagonista fu una bambina di nove anni devota a Maria, Mariannina Cipriani, davanti a lei la statua s’illuminò, il volto divenne più splendido del sole e dagli occhi uscirono come sprazzi di vivissima luce. La fanciulla fu inondata di dolcezza, la Vergine la guardò e le sorrise per due volte. Alla fine lo splendore cessò e la statua tornò com’era in principio.
Nel 1866 S. Luigi Scrosoppi vi portò le Suore della Provvidenza, da lui fondate, che ancora oggi custodiscono il Santuario con il venerato simulacro.
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