COLLABORAZIONE Pastorale di Cormòns - Parrocchie di Borgnano, Brazzano, Dolegna del Collio e Cormòns
Il racconto del viaggio dei Magi è chiara: alla fede non si arriva se si è abitanti distratti di questo mondo o chini a considerare solo ciò che attraversa il nostro andare. Bisogna alzare lo sguardo se si vuole imbattersi nei segni importanti, decisivi, quelli che cambiano la vita.
Un’esistenza giocata solo su bisogni fisici – quali il mangiare, il bere, il dormire, o anche il lavorare e il divertirsi – potrà mai riconoscere una traccia di Dio che sconvolge il proprio ritmo abituale e lancia in una ricerca appassionata e avventurosa? C’è una chiusura – lo affermava già molti anni fa James Fowler – che preclude la fede. Se si è ripiegati su se stessi, tesi completamente nell’auscultare i propri bisogni, comandati unicamente dalla ricerca dei propri piaceri, guidati solamente dai propri vantaggi, come potremo mai cogliere la presenza di Dio? Se siamo sigillati a doppia mandata e dunque impenetrabili alle invocazioni, alle richieste di aiuto, alle domande degli altri, come riusciremo mai ad avvertire la voce dell’Altro? Riflettere sulla fede significa anche imbattersi in queste realtà, in situazioni che rendono di fatto impossibile una dinamica di fede perchè ostinatamente arroccate in atteggiamenti e in scelte che le sono incompatibili.
C’è una parola che riassume la festa di oggi: “Ricerca”; è l’anima di ogni esperienza di fede.
In effetti, cercare significa:
o Non accontentarsi di quello che si possiede, di quello che già si conosce e avvertire il bisogno di qualcosa/Qualcuno che possa effettivamente colmare quel ‘vuoto’ che rivela quanto ci ‘manca’ per essere pienamente felici.
o Essere disposti ad affrontare un cammino, un itinerario, un viaggio. Ogni percorso – e quello della fede in modo particolare – è un’avventura, con incognite, rischi e pericoli. Chi rifugge dalla fatica di fare strada, chi è pago del luogo caldo che si è costruito, chi ritiene di possedere già tutte le risposte... rimane esattamente dov’è.
o Essere pronti ad un distacco, doloroso e coraggioso, cioè partire. Ogni partenza è, alla fin fine, una scommessa, una sfida, un atto di speranza. Chi parte spera di arrivare, di giungere alla meta. Porta con sè la fiducia di poter superare ogni ostacolo che si frapporrà tra lui e il traguardo. Accetta tutte le fatiche ed i sacrifici che si renderanno necessari pur di realizzare il proprio progetto.
o Essere abitati dalla fiamma del desiderio, una fiamma che può attraversare tempeste ed uragani, se tenuta costantemente accesa. La fede vive del desiderio di Dio, viene meno quando esso si spegne. Non sono i dubbi che mettono seriamente in pericolo la fede, ma la mancanza del desiderio.
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